Con il coraggio che solo emergenza e disperazione sanno infondere, il Milan sfiora l’impresa all’Olimpico contro la Lazio: solo al 94' il sogno dei rossoneri si è infranto. Merito di Correa che, sugli sviluppi dell’ ennesimo mischione nell’area avversaria, a indovinato la traiettoria giusta, firmando l’1-1 e negando alla banda Gattuso un sorpasso ormai materializzatosi.
La squadra di Gattuso, malgrado tutto, ha toccato con mano una vittoria assolutamente insperata; il sogno sembrava realizzato, non solo possibile, dopo che Kessie aveva superato Strakosha con la complicità di una sanguinosa deviazione di Wallace. Conti alla mano, il pareggio è un risultato giusto, perché premia il coraggio e l’abnegazione tattica dei rossoneri, ma anche la determinazione della Lazio che, andata sotto, ha fatto il possibile - ed è stata pure fortunata - per ristabilire la parità.
Chissà con quanta convinzione, Inzaghi alla vigilia aveva detto che gli sarebbe piaciuto giocarsela a ranghi completi. Parole in libertà, nell’epoca dei sociale catalogabile come fake news perché, in quanto ad assenze, è fin troppo evidentemente come a pagare il conto più salato sia il Milan, che rinuncia in un colpo solo a Biglia, Bonaventura, Caldara, Higuain e Romagnoli (senza contare Musacchio e Strinic). Le loro assenze sono assai più gravi rispetto al solo laziale Leiva.
Gattuso deve arrampicarsi sugli specchi e fare sfoggio di saggezza per gestire l’emergenza rossonera. Il 3-4-3 è il modulo che fornisce maggiori garanzie all’allenatore del Milan, che preferisce Borini a Laxalt sulla mediana sinistra. Nella Lazio Inzaghi punta su Badelj per rimpiazzare Leiva e Luis Alberto piuttosto che Correa o Caicedo come 'satellite' di Immobile. La partita si mantiene su livelli accettabili, complice il campo particolarmente viscido, che aumenta la velocità del pallone e induce fa aumentare gli errori in sede di controllo.
La Lazio appare meno timorosa di un Milan che parte col freno a mano tirato e, dopo un paio di ipotetiche opportunità, è Parolo ad aprire le danze, concludendo alto da pochi metri. Al 16' il Milan confeziona la palla-gol più clamorosa del primo tempo: cross di Calabria, la difesa allontana, Calhanoglu controlla e spara a botta sicura, miracolo di Strakosha che devia sul palo. Riprende Kessie, ma il suo tiro viene deviato in angolo.
La Lazio non si fa intimorire e al 29' Milinkovic-Savic chiude un triangolo con Immobile, quindi batte Donnarumma. L'arbitro annulla per l’evidentissimo fuorigioco del centravanti. Il tempo si chiude con una bella azione della Lazio, conclusa da Immobile che impegna in una parata non facilissima Donnarumma. Il portiere dei rossoneri al ritorno in campo è subito costretto a fermare su Luis Alberto. La Lazio spinge, sia pure in maniera confusa, fa possesso palla, immagina varchi dove non ce ne sono e alla fine va pure sotto.
Inzaghi inserisce Correa, oltre a Jordan Lukaku e Caicedo, azzeccando la mossa. Il tiro del fantasista trova il corridoio giusto e s'insacca lentamente nell’angolo di Donnarumma, piuttosto in ritardo. Finisce senza vincitori ed è un verdetto che scontenta il Milan, con i tre punti ormai in tasca, ma anche la Lazio, che ha sprecato un’occasione forse unica, confermando di soffrire le big. In classifica tutto come prima: Lazio quarta, Milan quinto.
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