L’Italia saluta Melbourne con una settimana d’anticipo. Fabio Fognini e Camila Giorgi escono di scena e negli ottavi dei due tabelloni dello Slam australiano non ci saranno azzurri. Dopo Fabbiano e Seppi, dunque, il terzo turno risulta fatale anche al 31enne ligure, che non riesce a sfatare il tabù Pablo Carreno Busta: 6-2 6-4 2-6 6-4, in due ore e mezza esatte, per lo spagnolo ex Top Ten e semifinalista agli Us Open 2017, al sesto successo in altrettanti confronti con l’azzurro (tre sulla terra e due sul veloce indoor prima di oggi). Il 27enne di Gijon, che all’esordio aveva sofferto contro Luca Vanni, approfitta della partenza a rilento di Fognini, non pervenuto nel primo set e brillante solo a tratti nel secondo, dove comunque recupera il break di svantaggio al sesto gioco salvo farsi infilzare nel game successivo. L'incontro sta per chiudersi già al terzo, quando Fognini cede ancora una volta la battuta in apertura, ma un sussulto d’orgoglio del ligure (cinque giochi di fila) riapre la contesa. L’illusione, però, non dura molto perchè nel quarto parziale Carreno Busta rimonta da 0-3 e da lì si spegne la luce. «Lui gioca bene quando non pensa e io sono partito troppo male - ammette Fognini - Soprattutto nel primo set ho fatto una caterva di errori gratuiti. Devo lavorare su questo aspetto, sull'approccio perchè in questa fase della carriera non posso permettermi questi avvii di match. Ero sotto di due set e un break nel terzo, eppure ho rischiato di portarlo al quinto perchè quando ho cominciato a giocare bene lui non sapeva come contrastarmi. Questo mi dà ottimismo per il prosieguo della stagione». Niente da fare nemmeno per Camila Giorgi, sconfitta in due ore e 11 minuti da Karolina Pliskova, settima forza del seeding, per 6-4 3-6 6-2. La marchigiana, che era riuscita a battere la ceca solo una volta in cinque sfide, lotta alla pari per due set: nel primo è decisivo il break al quinto gioco, nel secondo scappa 3-0, si fa riprendere, ma sfrutta al meglio i passaggi a vuoto di un’avversaria che tradisce un pò di nervosismo. Alla lunga, però, Camila paga pegno, la Pliskova fa valere la maggiore esperienza a certi livelli e gli ottavi dello Slam australiano restano 'maledettì per l’italiana. Novak Djokovic supera l’insidia Shapovalov, sebbene sia costretto a cedere il primo set del torneo: 6-3 6-4 4-6 6-0 a favore del serbo, sei volte campione a Melbourne, che si concede un piccolo calo nel terzo parziale prima di sbarazzarsi del giovane canadese. Agli ottavi troverà un altro Next Gen, il 22enne russo Daniil Medvedev. Avanti facile Alexander Zverev (agli ottavi se la vedrà con Raonic) e anche Kei Nishikori non fatica troppo contro Joao Sousa. In crescita Simona Halep, che regola 6-2 6-3 Venus e trova agli ottavi l’altra sorella Williams, Serena, che concede appena tre game all’ucraina Yastremska in poco più di un’ora: dieci i precedenti e solo in due occasioni (Wta Finals 2014 e Indian Wells 2015), la rumena è riuscita a imporsi. A fatica Naomi Osaka ed Elina Svitolina: la giapponese rischia grosso contro la Hsieh, andando sotto 7-5 3-0 prima di ribaltare l’incontro a proprio favore (6-4 6-1), in rimonta anche la 24enne di Odessa, in campo quasi tre ore prima di piegare la cinese Shuai Zhang che nel terzo set spreca due break di vantaggio. Infinita Garbine Muguruza: reduce dalla maratona notturna di giovedì contro la Konta (l'incontro è finito poco prima delle 3), la spagnola regola in due set Timea Bacsinszky.