Il Milan fa il colpo in trasferta e con i gol di Borini e Suso vince la partita che né il Genoa né Genova volevano giocare alle tre del pomeriggio di un lunedì lavorativo. Non sono servite le proteste del sindaco, del governatore della Liguria, dei parlamentari liguri, della società rossoblu, neppure quelle dell’ex ct della nazionale Prandelli, da poco a Genova sulla panchina genoana, che ha definito la decisione del ministero dell’Interno «una sconfitta per tutti».
La gara si è giocata - alle 15 invece che alle 21, come previsto - e i rossoneri ne hanno approfittato per conquistare, con poco merito, tre punti preziosi con cui hanno scavalcato in un colpo Lazio e Roma e sono tornati in zona Champions: ora sono quarti in classifica.
Per consentire di giocare la gara, voluta a quell'ora dal ministro dell’Interno Salvini per presunti rischi per l’ordine pubblico, il sindaco ha cercato di ridurre i rischi di paralizzare una parte di città anticipando di un’ora l’uscita dalle scuole nella zona di Marassi, dove c'è lo stadio Luigi Ferraris.
I tifosi hanno protestato lasciando quasi vuota la Gradinata Nord e manifestando presso gli ingressi. La partita è stata dominata dal Genoa nel primo tempo, con il Milan rimasto a guardare le giocate dell’avversario.
La squadra di Prandelli ha approfittato della pochezza delle riserve rossonere e ha costruito diverse azioni pericolose - una sprecata clamorosamente da Bessa che, servito da Pandev davanti al portiere, gli ha tirato malamente addosso - e non ha segnato anche a causa di un paio di prodezze di Donnarumma. Tra i migliori Kouamè, che ha ricevuto il testimone in attacco dal partente Piatek, oggi squalificato ma pronto ad andare al Milan, e Bessa, vero regista, capace di saltare avversari e sfornare passaggi millimetrici in quantità per le punte. Sull'altra sponda, lo squalificato Gattuso ha sofferto vedendo dalla tribuna che i sostituti dei tanti assenti - Calabria, Kessie, Romagnoli, Bonaventura - valgono poco. Ha tenuto il possesso palla ma senza mai impensierire il portiere avversario.
Senza Higuain, anche lui partente, l’attacco ha sfornato un solo tiro nel primo tempo - peraltro bello, al volo di Paqueta sul palo - e ha sbagliato clamorosamente una palla gol a inizio ripresa. Per fortuna dei rossoneri la difesa del Genoa ha regalato la solita dormita difensiva lasciando Borini libero di segnare il vantaggio (27' secondo tempo) a pochi passi dalla porta su cross di Conti. Vantaggio immeritato perché la partita continuava a farla, meglio, il Genoa. Che dopo il gol avversario però ha perso il filo del bel gioco e non ha saputo reagire. Ne ha approfittato Suso che ha segnato il 2-0 in contropiede chiudendo la partita al 38'.
Naturalmente la depressione ha avvolto il Ferraris, già rassegnato per la probabile partenza del cannoniere polacco, così forte da tenere a galla il Genoa da solo, e ora anche preoccupato per la posizione in classifica, non così sicura. Festeggia Gattuso, che ringrazia i distratti avversari e si gode, forse anche lui abbastanza sorpreso, l’aria della zona dei campioni.
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