La polizia dell’isola di Gurnsey ha annunciato la fine infruttuosa delle ricerche del calciatore argentino Emiliano Sala e del pilota David Ibbotson, dati per dispersi da oltre due giorni dopo la scomparsa dai radar sulla Manica del piccolo Piper che avrebbe dovuto portare il giocatore da Nantes a Cardiff dopo il suo trasferimento al club gallese. La decisione è stata presa dal comandante della capitaneria di porto locale, David Barker. Già ieri i soccorritori avevano escluso qualunque speranza di trovare in vita Sala e il pilota.
L’isola di Gurnsey, territorio autonomo sotto la Corona britannica, si trova in mezzo fra le coste francesi e quelle inglesi. Motivando lo stop alle ricerche, il capitano Barker - citato dall’agenzia Pa - ha parlato di «una decisione difficile», ma ormai inevitabile, dopo aver sottolineato come le chance di trovare dei superstiti fossero «estremamente remote» fin dall’inizio: visto che le temperature delle acque del Canale non permettono di immaginare una sopravvivenza oltre qualche ora anche ammettendo l’ipotesi che Sala e il pilota del piccolo aereo da turismo potessero essersi salvati inizialmente ammarando.
Barker ha evidenziato gli sforzi compiuti, con l’impiego di mezzi aerei e navali, per perlustrare un tratto di mare di 1700 miglia quadrate individuato come quello d’un possibile impatto grazie ai segnali dei cellulari delle due persone a bordo e ad immagini satellitari. Ha peraltro aggiunto che non è stata trovata «alcuna traccia» di rottami o corpi. «I miei pensieri sono con le famiglie del pilota e del passeggero», ha concluso.
«So che sono ancora vivi e che stanno bene, e che ci stanno aspettando. Vi prego, vi prego, vi chiedo di non fermare le ricerche, sono ancora vivi», ha detto Romina Sala, sorella del calciatore, parlando in lacrime ai media dopo l’annuncio da parte dei soccorritori di aver interrotto le ricerche.
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