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Australian Open, Osaka prende tutto: vince il torneo ed è numero 1 del mondo

Naomi Osaka e Petra Kvitova

Naomi Osaka ha vinto il titolo degli Australian Open femminili, primo Slam stagionale che si è concluso sul cemento di Melbourne. In una finale combattutissima, la giapponese, numero 4 del ranking e del seeding, ha battuto per 7-6(2) 5-7 6-4, in due ore e 27 minuti di partita, la ceca Petra Kvitova, numero 6 Wta ed ottava testa di serie.

Da lunedì la 21enne di Osaka, già trionfatrice agli Us Open, diventerà la nuova numero uno del tennis mondiale (prima tennista asiatica di sempre, uomo o donna, la più giovane da Caroline Wozniacki nel 2010) spodestando Simona Halep, con la rumena che scenderà al terzo posto preceduta anche dalla Kvitova.

Per il secondo anno di fila la finale di Melbourne valeva anche lo scettro mondiale. Entrambe non avevano mai perso una finale Slam: 2 su 2 per Kvitova, 1 su 1 per Osaka. In più la ceca aveva vinto tutte le ultime otto sfide per il titolo disputate. Osaka ha iniziato con un doppio fallo la prima sfida con la Kvitova, ma ha immediatamente replicato con due robuste prime tanto per mettere in chiaro le cose.

Nel quinto gioco, il primo davvero combattuto, la nipponica ha salvato due palle-break ma è riuscita a difendere il servizio salendo 3-2. Improvvisamente i turni di servizio sono diventati complicati per entrambe. Nel sesto game è stata la ceca ad annullare una chance di break con il servizio (3-3) mentre in quello successivo di palle-break la giapponese ne ha salvate addirittura tre di fila prima di salire 4-3. Kvitova ha cominciato ad utilizzare con profitto il drop-shot di rovescio ma la giapponese è comunque salita prima 5-4 e poi 6-5 dimostrando di aver fatto la scelta giusta scegliendo di servire per prima.

Nel dodicesimo gioco un diritto sotterrato in rete dalla Kvitova ha regalato un set-point alla Osaka ma ancora con un diritto lungolinea lo ha cancellato: Kvitova ha annullato un altro set-point con una prima robusta e poi con un paio di "ruggiti" ha trascinato il parziale al tie-break. Osaka lo ha giocato in maniera più aggressiva (splendida una risposta lungolinea nel secondo punto) e soprattutto mettendo sempre la prima aggiudicandoselo per 7 punti a 2.

In avvio di seconda frazione la ceca ha provato a reagire strappando la battuta alla giapponese nel secondo gioco (2-0) ma dopo aver fallito tre chance di salire 3-0 ha concesso il contro-break (2-1), perdendo per la prima volta il servizio nel match. Nel quinto gioco la 28enne mancina di Bilovec ancora in grande difficoltà: la ceca, sempre più stanca e lenta negli spostamenti, ha ceduto la battuta (con una prima che non entra più) addirittura a zero.

La Osaka ha allungato sul 4-2, nel nono gioco la Kvitova ha annullato ben tre match-point di fila e poi nel decimo, al momento di chiudere per il match la giapponese ha concesso il contro-break con la ceca che ha vinto 8 degli ultimi 9 punti (5-5). Nell’undicesimo game Kvitova ha annullato una palla-break ed è passata in vantaggio 6-5 e poi, inanellando il quarto gioco di fila, ha pareggiato il conto dei set complici due nastri benevoli ed un doppio fallo di una Osaka inferocita.

Naomi ha approfittato del "toilette break" per rifugiarsi in lacrime negli spogliatoi. Alla ripresa del match quinto gioco di fila per la ceca, partita bene anche nel set decisivo. Nel terzo game, però, la Osaka, che non perdeva un match dove dopo aver vinto il primo set dal 2016 (59 consecutivi), si è ripresa, è tornata a spingere ed ha strappato nuovamente il servizio alla ceca (terzo gioco) salendo poi 3-1.

E nel sesto, dopo aver salvato con una prima potente la palla per il contro-break, ha difeso il vantaggio (4-2). Nel settimo game Kvitova ha recuperato un’altra volta dallo 0-40. Nel decimo gioco, avanti 5-4, Osaka è tornata a servire per il match, ed è arrivata pure qualche goccia di pioggia: con le palle nuove a disposizione stavolta l’orientale non ha fallito, chiudendo al secondo match-point (il quinto complessivo). È lei la nuova regina del Melbourne, e del mondo. E stavolta si può godere il suo trionfo.

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