Fra occasioni, parate e qualche errore di troppo, finisce 0-0 a San Siro fra Milan e Napoli. Un pareggio nel segno dell’equilibrio, prezioso in chiave quarto posto per i rossoneri, soprattutto se Roma e Lazio non riusciranno a vincere contro Atalanta e Juventus. Meno per la squadra di Ancelotti, espulso nel finale per proteste, che rischia di ritrovarsi a -11 dai bianconeri lanciati verso lo scudetto. Per la quarta volta in questo campionato Insigne e compagni restano a secco, ma almeno a Milano non perdono come un mese fa contro l’Inter, nella serata segnata dal razzismo verso Koulibaly e dagli scontri fra ultrà fuori dallo stadio. Anche per questo, attorno a San Siro la presenza delle forze dell’ordine è particolarmente massiccia. Quando la partita inizia, lo speaker dello stadio non fa in tempo a ricordare il divieto di manifestazioni razziste e di discriminazione territoriale che dalla Curva del Milan parte il solito coro anti napoletani, sui cani che scappano e il colera. Koulibaly è accolto dai fischi come tutti i suoi compagni di squadra. Sono invece solo applausi per Ancelotti che 18 anni dopo l’ultima volta torna da avversario nello stadio che lo ha osannato da giocatore e allenatore. E per l’occasione sceglie di schierare un Napoli super offensivo, con Insigne nel ruolo di regista defilato, che parte da sinistra per creare occasioni a favore delle punte Mertens e Milik (entrambi in serata no), ma anche per Callejon, bravo a inserirsi spesso sulla fascia destra, come al 6' quando impegna Donnarumma con un colpo al volo. La pressione degli ospiti è subito alta, fa più fatica a entrare in partita il Milan, che schiera la squadra più giovane della sua storia in campionato, tutta nata negli ani '90, con un’età media di 23.3 anni. I rossoneri devono accontentarsi più che altro delle ripartenze, con Bakayoko che detta i tempi e i compagni che commettono qualche imprecisione di troppo. Fra i più grossolani quelli di Calhanoglu, non perdonati dal pubblico che lo fischia. La prima a San Siro di Paquetà è segnata da una rassegna di colpi di tacco, ma anche da qualche errore di misura. Complice anche un Suso evanescente, arrivano pochi palloni interessanti a Cutrone, che fatica a trovare spazio fra Albiol e Koulibaly. Nel complesso è poco impegnato nel primo tempo Ospina, titolare dopo quattro panchine nel turnover con Meret che Ancelotti continua a praticare. Dopo cento secondi della ripresa arrivano i primi brividi per il portiere del Napoli, salvato da una deviazione di Malcuit su tiro ravvicinato di Kessie (prova insufficiente) e subito dopo graziato da Paquetà che colpisce in maniera troppo debole. Al 19' Donnarumma è invece bravo a non farsi sorprendere da una girata al centro dell’area di Milik, e poco dopo da Zielinski. Al 27' l’atteso debutto di Piatek, che impiega poco a creare problemi al Napoli. Al secondo pallone toccato impegna Ospina in uscita, al terzo serve di testa un assist a Musacchio, la cui girata è respinta sulla linea dal portiere del Napoli, e poco dopo fa ammonire Albiol. Dall’altra parte Donnarumma sventa l'ultimo tentativo di Zielinski, in un finale segnato dalle espulsioni di Fabian Ruiz e Ancelotti nel recupero. Martedì ci si ritrova in coppa Italia, sempre a San Siro: in palio c'è la semifinale.