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Goleada alla Roma, la Fiorentina conquista la semifinale di Coppa Italia

Federico Chiesa esulta dopo uno dei gol

La Fiorentina umilia la Roma e vola in semifinale di Coppa Italia per la quarta volta sotto la gestione Della Valle.

I giallorossi rivivono l’incubo del 7-1, perché è questo il risultato che fa vivere una serata magica alla squadra viola trascinata da Federico Chiesa, autore di una tripletta, la prima con la maglia della Fiorentina festeggiata sempre pensando ad Astori, il tutto sotto lo sguardo compiaciuto del ct Mancini.

Una serata invece da dimenticare per in giallorossi che a parte il palo di Cristante, la zampata illusoria di Kolarov del momentaneo 2-1 nel primo tempo e un tiro ravvicinato di Zaniolo nella ripresa (paratona di Lafont) è sparita in campo, senza mai opporre resistenza al contropiede micidiale e agli affondi avversari, sbriciolandosi come un palazzo senza fondamenta.

Roma brutta, confusa, arrendevole, senza difesa (10 gol subiti nelle ultime due gare), fischiata e contestata alla fine dai propri tifosi ('Andate a lavorarè lo slogan più tenero). Roma che ha lasciato senza parole anche i propri dirigenti: bastava vedere il volto incupito di Totti intabarrato in tribuna. Roma che è stata tradita da alcuni dei suoi uomini più rappresentativi, in primis Dzeko che entrato a inizio ripresa al posto di un evanescente Pastore ha pensato bene di farsi espellere al 27' per proteste. A quel punto per la Fiorentina, già avanti di quattro gol, è stato gioco ancor più facile chiudere in gloria con altre tre reti.

Anche Simeone, subentrato nel finale, ha messo il proprio nome sul tabellino con una doppietta, preceduto dal sontuoso Chiesa capace di segnare il terzo gol personale (dopo la doppietta realizzata in 11 minuti nel primo tempi) anche con un ginocchio, il sinistro, dolorante dopo una botta presa a inizio ripresa, da un Muriel che si sta confermando un acquisto determinante (4 gol nelle ultime tre gare), da un Benassi (ottavo sigillo da inizio stagione) sempre più incisivo. In un match preceduto dal minuto di silenzio per la scomparsa del doppio ex Egisto Pandolfini, Pioli ha azzeccato anche la mossa di inserire nel tridente Mirallas, autore di due assist e così la sua squadra ha saputo sfruttare, favorita anche dalla difesa troppo alta e quindi esposta dei giallorossi, l’arma che adesso le è più congeniale, il contropiede, grazie all’arrivo di Muriel e alla forma splendida di Chiesa, 7 gol nelle ultime quattro partite (due doppiette e la tripletta di stasera).

Mentre Di Francesco non è stato ripagato dalla scelta di rilanciare i vari Pastore e Schick. Ma soprattutto adesso non sarà facile per lui e la sua squadra smaltire in fretta questa figuraccia.

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