Antonio Conte passeggia sereno per Milano, Luciano Spalletti sconsolato assiste al naufragio dell’Inter in Coppa Italia: in uno stadio spettrale, battuto da una pioggia costante, avvolto da un gelo pungente, l’Inter perde ai rigori contro la Lazio, con l’errore decisivo di Radja Nainggolan nella sua stagione più difficile. Fuori dalla Champions, fuori dalla Coppa Italia e a -19 dalla Juventus in campionato, i nerazzurri vivono una crisi improvvisa ma inesorabile con le azioni del tecnico di Certaldo in netto calo. Beppe Marotta gli rinnova piena fiducia ma l’umore è plumbeo, i fischi all’intervallo sottolineano il pessimo momento. I problemi sono sempre gli stessi. La difficoltà di segnare che coincide con il calo di Mauro Icardi, nonostante il rigore all’ultimo secondo dei supplementari, le occasioni sciupate, un gioco fatto di geometrie prevedibili. Spalletti è sconsolato: la sua squadra non sa più vincere e diventa difficile immaginare di poter alzare almeno un trofeo. I tifosi sono arrabbiati e il rapporto con l’allenatore toscano si va incrinando. Senza la Curva Nord squalificata per i fatti di Inter-Napoli, i quasi 24mila presenti rumoreggiano fin dalla lettura delle formazioni mettendo nel mirino Perisic con sonori fischi e continuano anche nei primi minuti. Una squadra apparsa contratta e quasi impaurita in avvio, al contrario di una Lazio subito pericolosa sulla trequarti. Negli spazi lasciati dai nerazzurri la Lazio va a nozze e serve il solito Handanovic a tenere in piedi i suoi, con un intervento di piede su Immobile. L’Inter prova a reagire, cerca faticosamente un’idea ma la lampadina non si accende mai, tanto che nel primo tempo Strakosha non compie nemmeno una parata. All’intervallo così a dominare sono i fischi di San Siro per la squadra di Spalletti, incapace di uscire dal momento di difficoltà più mentale che tattica o fisica. Situazione che non cambia ad inizio ripresa, quando Handanovic vola per mettere in corner un destro a giro di Luis Alberto. A svegliare l’Inter dal torpore è una occasione clamorosa per Candreva che, seppur in fuorigioco, spara fuori da due passi a porta vuota. Spalletti va all’assalto buttando nella mischia anche Lautaro Martinez e il finale si trasforma in una corrida, da cui escono vincitori i due portieri: Handanovic si supera su Caicedo e Immobile, Strakosha salva su Politano e poi Lautaro Martinez spreca a porta sguarnita. Si va così ai supplementari, dove l’Inter protesta per un contatto in area tra Milinkovic e Icardi, ma l’arbitro lascia correre senza ricorrere al Var. Serve una zampata di Immobile per sbloccare una partita ormai indirizzata verso i rigori: il centravanti biancoceleste trova col destro, deviato da D’Ambrosio, la rete che sembra essere decisiva. All’ultimo secondo però Milinkovic stende lo stesso D’Ambrosio in area e Icardi dal dischetto non sbaglia, allungando la sfida ai rigori. Le speranze nerazzure sembrano ravvivarsi, ma a spegnerle ci pensa Nainggolan (oltre all’errore dal dischetto di Lautaro): una stagione negativa per un giocatore decisamente al crepuscolo. In semifinale (la terza consecutiva) ci va così la Lazio, che sfiderà il Milan come l’anno scorso, mentre all’Inter rimane solo l’Europa League con un morale che volge al peggio.