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Rugby, Italia battuta dal Galles al Sei Nazioni: prosegue la striscia negativa

«Il Galles ha lavorato molto bene nei punti d’incontro». Conor O'Shea giustifica così la sconfitta dell’Italia contro il Galles nella seconda partita di Sei Nazioni giocata oggi all’Olimpico. La spiegazione più tecnica possibile perché è nelle mischie e nel 'rallentamento' dell’Italia nel secondo tempo (ormai un’abitudine) che si riassume il 15-26 di oggi contro i numeri 3 del ranking mondiale.

È un’Italia che esce a testa alta dalla sfida, pareggiando anche il numero delle mete (due, quelle azzurre di Steyn e Padovani), ma uscendo comunque sconfitta a causa degli errori, che solo nella prima mezzora del primo tempo hanno prodotto ben quattro calci piazzati realizzati dal gallese Biggar. Di Adams e Watkin le mete gallesi. «Il gap è ancora ampio ma in ogni partita vedo che ci avviciniamo sempre di più e arriveremo un giorno a vincere. Sentiamo questa pressione, vinceremo la nostra guerra», spiega convinto O'Shea.

Bisogna comunque considerare che oggi il Galles si è presentato con un XV rivoluzionato da Gatland, con ben 10 cambi rispetto alla formazione iniziale di Parigi contro la Francia nel match vinto la settimana scorsa. Con il successo di oggi la striscia in positivo dei gallesi sale a 11, quella senza vittorie dell’Italia a 19: è dal 28 febbraio del 2015, quando vinsero contro la Scozia a Murrayfield, che gli azzurri non esultano alla fine di una partita del 6 Nazioni.

Secondo il presidente della Fir Alfredo Gavazzi è soprattutto un problema «generazionale», dice, puntando molto sull'attuale Under 20, stabilmente all’ottavo posto nel ranking mondiale da tre anni. Ma il tempo stringe, e c'è chi fa notare che oggi l'Olimpico c'erano solo 40.000 spettatori, di cui circa un terzo gallesi. Lo aveva avvertito anche Sergio Parisse alla vigilia: «Sentiamo che c'è meno fiducia nei nostri confronti».

Oggi il capitano però sente di fare un plauso alla sua squadra: «Sempre a testa alta e positivi», dice a fine gara. «Oggi abbiamo giocato contro una grandissima squadra, terza nel ranking - prosegue Parisse - Non sono contento del risultato, come sempre quando si perde, ma siamo usciti dal campo a testa alta perché abbiamo dato tutto. Siamo riusciti a tratti a mettere anche un pò di pressione e nel secondo tempo eravamo ancora vicini al risultato. Non siamo stati così bravi a occupare il campo nel secondo tempo. Oggi ci prendiamo quel tanto di positivo nonostante la sconfitta».

Tra i migliori degli azzurri Braam Steyn, autore della prima meta del match: «Ci manca poco nelle piccole cose - spiega l'equiparato che gioca da terza linea -: disciplina non solo in difesa ma anche nel nostro gioco. Sappiamo cosa vogliamo fare, è importante che ognuno di noi dia il 110%. Rispetto alla Scozia ho visto un miglioramento, era stata una settimana difficile ma non cerchiamo scuse. Abbiamo fatto una bella partita, ma ci manca ancora qualcosa».

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