Dopo un inizio settimana travagliato per colpa del "caso Icardi", prima spodestato della fascia da capitano, poi "ribellatosi" alla trasferta di Vienna, l’Inter si rialza in Europa League contro il Rapid nel segno del suo sostituto Lautaro Martinez. Spalletti punta sulla certezza del nuovo capitano Handanovic e in difesa fa esordire anche in Europa Cedric, a completare un reparto difensivo con Miranda, De Vrij e Asamoah; a centrocampo spazio a Vecino, Borja Valero e Nainggolan, mentre in avanti il tridente è formato da Perisic, Politano e Lautaro. Partenza decisa per i nerazzurri, con il portoghese Cedric che impegna Strebinger con un tiro-cross, sulla ribattuta Politano prova il tap in, ma la palla finisce a lato di poco. Con il passare dei minuti la spinta dell’Inter si esaurisce, ma al 38' Lautaro Martinez non fa rimpiangere Icardi: El Toro si procura un rigore approfittando di una leggerezza del giovane Thurnwald che lo stende in area, e poi lo trasforma battendo forte e centrale. L'ex Racing nel recupero del primo tempo prova a raddoppiare, ma trova sulla sua strada un ottimo Strebinger che d’istinto si oppone. Nella ripresa il Rapid Vienna prova ad alzare il baricentro, ma subisce le ripartenze dell’Inter, pericolosa prima con Politano e poi con Vecino, che anticipa Strebinger di testa, ma non riesce a centrare la rete. Provano a farsi vivi anche i padroni di casa con Ivan, ma non c'è nessuno in grado di ribadire in rete il suo tiro-cross, e soprattutto con il neo entrato Knasmullner, che cerca di sorprendere Handanovic sul primo palo, ma il portiere sloveno risponde alla grande. Grande numero di Perisic ad un quarto d’ora dal termine della gara, quando dopo un doppio passo lascia sul posto all’avversario e mette in mezzo un rasoterra al bacio per Nainggolan, che però da facile posizione non inquadra la porta. Ci prova anche Borja Valero nel finale, ma la sua conclusione su cross dell’appena entrato Candreva è troppo morbida. La squadra di casa prova l’assalto finale, ma fa solo il solletico alla difesa nerazzurra che si conferma solida. Da rivedere, invece, il centrocampo di Spalletti, privo di idee e invenzioni, ma almeno ordinato. Male invece la Lazio che cade in casa per 1-0 contro il Siviglia. Allo Stadio Olimpico senza Immobile e Milinkovic-Savic, la squadra di Inzaghi non riesce ad andare in rete contro Kjaer e compagni. La qualificazione resta aperta in vista del match di ritorno al Sanchez-Pizjuan. Il Siviglia non è riuscito a segnare in quattro delle sue cinque trasferte contro le avversarie italiane in tutte le competizioni ma al 22' trova il modo di sfatare il tabù: Sarabia guida un contropiede e serve una palla perfetta per il tap in sotto porta di Ben Yedder. Le due formazioni si affrontano con un atteggiamento simile: ricerca della ripartenza con più di cinque uomini in proiezione offensiva nel corso delle transizioni. La risposta degli uomini di Simone Inzaghi non si fa attendere: al 27' Caicedo innesca Marusic a tu per tu con Vaclik: il portiere avversario smorza il tiro dell’esterno e Kjaer salva sulla linea. La difesa biancoceleste soffre e al 38' rischia di subire il raddoppio: Banega ruba palla a Luis Alberto e lancia Andrè Silva ma l’ex Milan, davanti a Strakosha, è troppo altruista e vanifica una occasione da gol con un passaggio impreciso per Ben Yedder. Al 41' Inzaghi è costretto a spendere il primo cambio a causa di un problema fisico di Luis Alberto. Al suo posto entra Durmisi, ex Betis e in clima derby mentre nella ripresa è Parolo a dare forfait con Cataldi in campo. Gestione del match molto severa da parte dell’arbitro che contribuisce a spezzettare il gioco abbassandone il ritmo. Tra la Lazio è di Lucas Leiva la prova superlativa nel reparto di centrocampo con il mediano brasiliano che recupera una quantità incredibile di palloni. Al 54' ci prova la Lazio: Caicedo tenta la conclusione dal vertice sinistro dell’area ma il suo tiro si spegne sull'esterno della rete. Ma i problemi fisici della squadra biancoceleste: al 57' Bastos accusa un risentimento muscolare e Luiz Felipe prende il suo posto. Proprio il nuovo entrato ha una palla importante sugli sviluppi di un calcio piazzato di Cataldi ma il suo tiro è alto. Le squadre si allungano e al 65' il Siviglia è pericoloso in ripartenza: Sarabia lancia Escudero ma c'è il salvataggio in scivolata di Acerbi che si ripete sul tiro da fuori di Banega sul corner successivo. Ma la serata super di Acerbi non è finita come quella negativa di Andrè Silva: l’ex Sassuolo recupera e si immola sul portoghese da buona posizione. Nel finale si abbassano i ritmi, subentra la stanchezza e il Siviglia: Correa si muove tra le linee e scarica, Lucas Leiva prova a piazzare il destro ma è impreciso. E non ha il killer istinct neanche Vazquez che vanifica un contropiede con un dribbling fallito in area al 90'. Si tratta dell’ultima occasione del match dopo i tre minuti di recupero concessi dall’arbitro.