Il Pro Piacenza è stato escluso dal campionato di Lega Pro in seguito alla partita persa per 20-0 contro il Cuneo in cui era sceso in campo con appena sette giocatori e tutti Under 19. Il giudice sportivo della Lega Pro ha anche inflitto al club emiliano «la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0-3». La decisione segue di poche ore quella del Tribunale Federale Nazionale che aveva comminato 8 punti di penalizzazione al Pro Piacenza e a tutte le altre società di Lega Pro che non hanno regolarizzato la propria posizione riguardo le fideiussioni presentate per iscriversi al campionato. «Al di là delle consapevoli, plurime e fraudolente violazioni regolamentari messe in atto dalla società Pro Piacenza», il giudice sportivo Pasquale Marino ha spiegato che è stato punito «l'inaccettabile comportamento della medesima società la quale, mortificando l’essenza stessa della competizione sportiva, ha costretto sia i soggetti inseriti nella propria distinta che i calciatori della squadra avversaria a disputare una gara 'farsesca' dal punto di vista tecnico (nonchè pericolosa per l’incolumità fisica di soggetti non adeguatamente preparati dal punto di vista agonistico), abusando dei diritti formali certamente concessi dal regolamento, ma basati su principi di lealtà e correttezza che nella fattispecie sono stati sovvertiti, stravolti e letteralmente calpestati». Sulla vicenda era intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di «vergogna inaudita» per «l'umiliazione dei sette giovanissimi della Pro Piacenza» e ha promesso che vedrà il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e le altre parti coinvolte per «trovare una soluzione che tuteli prima di tutto i giovani e la loro passione per lo sport». «È una cosa che non voglio più vedere», ha detto Giorgetti, «bisogna garantire il divieto della partecipazione ai campionati per i club che non sono in regola». Il calvario della Pro Piacenza è stato raccontato da un ex, Dario Polverini, difensore 31enne passato a gennaio alla Virtus Verona. «A luglio venne allestita una squadra molto forte, partiamo per il ritiro con tante belle speranze», ha rievocato alla Gazzetta, «a fine agosto viene cacciato il direttore sportivo perchè il presidente vuole alzare l’asticella e puntare alla B. Arrivano 10 giocatori negli ultimi giorni di mercato, una rosa di 33, budget altissimo per la categoria». «Nelle prime cinque partite tre vittorie e due pareggi, siamo primi in classifica», ha rievocato Polverini, «poi alla prima scadenza del 15 ottobre la proprietà non paga gli stipendi: il venerdì il presidente ci dice che sono partiti i bonifici, noi andiamo in campo ma lunedì scopriamo che non era così. Pannella ci riunisce, ci spiega che ha problemi con la sua azienda ma ci promette che avrebbe sistemato le cose. In effetti a novembre ci arriva lo stipendio di agosto, senza contributi: praticamente dimezzato. Poi alla scadenza di dicembre i pagamenti non arrivano, nonostante le rassicurazioni del presidente». «La situazione precipita», ha raccontato il difensore, «nel frattempo in città le voci cominciano a girare e i proprietari degli appartamenti ci dicono: se non pagate dovete liberare le abitazioni. Molti di noi devono farlo, anche giocatori con famiglie e bambini al seguito. Il club prova a sistemare alcuni negli alberghi, ma non si può vivere con la valigia nel bagagliaio, venendo sballottati da una struttura all’altra. Le inadempienze coinvolgono anche il settore giovanile: ragazzi abbandonati a se stessi, squadre escluse, genitori che chiedono lumi a noi della prima squadra. Decidiamo di fare uno sciopero per mettere il presidente spalle al muro, ma lui non se ne cura. Saltiamo la prima, la seconda, la terza partita, poi viene la sosta. Al rientro non cambia nulla e decidiamo quasi tutti di andarcene, chi con lo svincolo chi con la rescissione». Il caso del Pro Piacenza ha portato al pugno duro del Tribunale Federale nazionale anche contro altri tre club puniti con penalizzazioni in classifica ed ammende per la mancata presentazione di una regolare garanzia fideiussoria. Matera, Cuneo e Lucchese, infatti, penalizzati di 8 punti in classifica nella corrente stagione sportiva e pagare un’ammenda di euro 35.500 euro. Nel caso di Matera e Pro Piacenza, entrambi esclusi dal campionato di Lega Pro (il club lucano per non essersi presentato a giocare per 4 volte), la penalizzazione sarà scontata nel caso in cui la società si iscriva ad un campionato organizzato dalla Figc.