Andrea Dovizioso succede a se stesso sul gradino più alto del podio in Qatar e comincia nel modo migliore l’ennesima rincorsa al titolo della MotoGp. Come nel 2018, il forlivese della Ducati ha strappato la vittoria a Marc Marquez in volata, grazie al motore «infinito» della sua rossa, precedendo il campione del mondo di appena 23 millesimi.
Successo che si è tinto di giallo, subito dopo la bandiera a scacchi, a causa di un reclamo presentato da quattro team (Yamaha esclusa) contro l’appendice montata dalla Ducati davanti alla gomma posteriore, sostenendo che fosse permessa solo in caso di pioggia. La doppietta Honda è stata completata dal terzo posto di Cal Crutchlow. Può sorridere anche Valentino Rossi.
Non tanto per il quinto posto dietro al bravissimo Alex Rins - rookie targato Suzuki, che non ha sofferto di timori reverenziali - quanto perché la rimonta dalla 14/a posizione ha confermato che il paddock dovrà ancora fare i conti con questo quarantenne reincarnato nel corpo di un ragazzino. L’altra faccia della medaglia Yamaha è quella triste di Maverick Vinales. Partito dalla pole, al termine di un fine settimana prodigo di promesse, lo spagnolo ha sbagliato al via, ritrovandosi sesto dopo pochi metri.
Rimasto invischiato nelle retrovie, lo spagnolo alla fine è stato solo settimo, preceduto anche dalla Ducati di Danilo Petrucci, autore di una bella gara che lo aveva portato fino alla terza piazza. Gli altri italiani: undicesimo Franco Morbidelli (Yamaha), quattordicesimo Andrea Iannone (Aprilia), mentre Francesco Bagnaia in un contatto in partenza ha perso l’ala destra della sua Ducati e si è dovuto ritirare a metà gara.
Tredicesimo Jorge Lorenzo, frenato un pò dalla non perfetta condizione fisica, un pò dal periodo di apprendistato con la sua Honda Hrc, che ancora non gli dà piena confidenza. Il primo colpo di scena della stagione l’ha ispirato, suo malgrado, Fabio Quartararo. Il francese, all’esordio nella classe regina, ha spento il motore della sua Yamaha e rovinato il quinto posto in griglia, retrocedendo nella corsia dei box. Dovizioso è partito benissimo.
Per gran parte della gara è stato Rins ad insidiarlo, scavalcandolo più volte nella parte mista del circuito. Il desmosedici Ducati alla fine del rettilineo si è però confermato una sentenza inappellabile, proiettando ogni volta Dovizioso di nuovo in testa. Quando a -3 dalla fine ha cominciato a spingere, Marquez gli è rimasto incollato, lo ha saltato provando a scappare. Ma, come un anno fa, un incrocio di traiettorie all’ultima curva ha dato la vittoria all’italiano.
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