Ha dato la scossa a 6 km dall’arrivo, nel tratto più duro del Poggio, poi si è preso la gloria sul traguardo di via Roma: è stata una vittoria capolavoro quella di Julien Alaphilippe che si impone da campione, con una volata lunga e di potenza, nella 110ma edizione della Milano-Sanremo, confermandosi il ciclista più forte del momento. Il 'moschettiere' della Deceuninck-Quick-Step in volata ha messo in fila Naesen, Kwiawtowski e Sagan (che conferma la 'maledizionè per la Classicissima), dando la 14ma vittoria alla Francia nella corsa della Riviera dei Fiori. Una gara perfetta quella del 27enne dominatore di questo inizio di primavera (due tappe della Tirreno-Adriatico e la 'Strade Bianche') che gli aveva cucito addosso la casacca, non sempre portafortuna, di favorito numero uno della vigilia. Ma da fuoriclasse qual è, oggi ha messo in fila tutti i migliori (Nibali ha chiuso 8/o), confermandosi un talento in piena esplosione. Insieme alla sua squadra, ha deciso la corsa a una manciata di chilometri dall’arrivo, dopo il tentativo di Fausto Masnada, l’ultimo ad arrendersi, sulle prime rampe della Cipressa (pendenza media del 4.1%). Una volta ripreso lui, la corsa è esplosa, come da pronostico, con lo strappo di Alaphilippe che attacca sul Poggio, trascinato da un generoso Gilbert, sgretola il gruppo (con Viviani che perde terreno) e si porta dietro tutti i migliori (con lui, ci sono Trentin, Kwiatkwowski, Naesen, Van Aert, Sagan e Valverde). A 2 km dal traguardo ci ha provato l’azzurro della Mitchelton-Scott (che poi chiuderà 10mo) ma il suo allungo, come quello dello sloveno Matej Mohoric, non va a buon fine. «Non avrei mai immaginato di vivere una giornata così, la squadra mi ha protetto come se fossi uno sprinter - le parole a caldo del vincitore subito dopo l'arrivo - Ho cercato di fare selezione sul Poggio ma non è stato sufficiente, quando è partito Trentin mi sono sentito sollevato, perché era partito uno dei più pericolosi. Poi sono riuscito a fare la differenza». La corsa si è animata solo negli ultimi chilometri, come da tradizione a Sanremo, ma i corridori si erano dati battaglia fin dal mattino con una fuga molto ben nutrita (Masnada, Maestri, Tonelli, Sagiv, Raggio, Schonberger, Henttala, Peron, Planet e Poli) che guadagna quasi 6' sul gruppo e che si si sgretola via via, con Masnada, come detto, ultimo ad arrendersi ai piedi del Poggio. Poi è la volta di Niccolò Bonifazio buttarsi giù a tutta e fare il vuoto, ma viene ripreso a 2,5 km dall’inizio della salita del Poggio. E’ il momento dell’entrata in scena dei big, con l’attacco violentissimo di Trentin e la volata mozzafiato di Alaphilippe che affianca Kwiatkowski, il primo a sprintare, riesce a rimanergli a ruota e poi lo supera negli ultimi metri per il fantastico e più giusto finale del ciclismo di oggi.