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Serie A, il Milan va in pezzi e non sa più vincere: pari deludente con l'Udinese

Il Milan non riesce a rialzarsi dopo due cadute. Contro l’Udinese, a San Siro, non va oltre un pareggio che sa di crisi: il quarto posto è sempre più precario e adesso la Lazio contro la Spal ha la chance di avvicinarsi a un solo punto, con una gara da recuperare e lo scontro diretto fra due giornate.

La piccola rivoluzione tattica varata da Gattuso non porta i frutti sperati: Paquetà da trequartista funziona a intermittenza finché al 41' la sua caviglia destra si gira, e il gol prima dell’intervallo di Piatek (che supera Cristiano Ronaldo a quota 20 in campionato, a -1 da Quagliarella) è solo un lampo in una partita di grande confusione, esemplificata dal secondo pasticcio di fila con i piedi di Donnarumma (con la Sampdoria ha regalato un gol, questa volta si procura un infortunio muscolare dopo 5' con un rinvio impacciato) nonché dal gol dei friulani, un contropiede nato da un corner a favore del Milan e concluso con freddezza da Lasagna, al quarto centro in carriera a San Siro.

Un salvataggio di Calhanoglu evita la beffa finale, e mentre un’Udinese rigenerata (7 punti in 5 partite) si avvicina alla salvezza, i fischi dei quasi 50mila in tribuna sottolineano il delicato momento del Milan e del suo allenatore: un punto in tre partite, il gioco è involuto e ogni tentativo di turnover si rivela fallimentare. Dopo la lite nel derby con Biglia e la panchina contro la Sampdoria, Kessie a sorpresa va in tribuna: a quanto filtra dallo spogliatoio, un leggero risentimento al ginocchio è emerso dopo la rifinitura in mattinata, e non è chiaro se l'ivoriano fosse o meno contemplato nella formazione pensata da Gattuso.

Biglia è un fantasma in regia, sulle fasce spingono poco e male Abate e Laxalt, e funziona solo a sprazzi l’intesa fra Cutrone e Piatek, per la prima volta titolari insieme. Perfino Bakayoko fatica contro il centrocampo dell’Udinese, una diga sostenuta in modo diligente da De Paul e Behrami, uscito in barella al 32' della ripresa. Solo a quel punto Tudor manda in campo Mandragora (per la prima volta in panchina, preservato in vista dello scontro salvezza di domenica con l’Empoli), dopo aver visto la sua squadra reagire bene al gol di Piatek (44'), ben servito da Cutrone al centro dell’area.

La mossa chiave di Tudor è l’inserimento di Okaka, che dà verticalità all’Udinese, avviando anche il contropiede da cui nasce il pareggio di Lasagna, che batte Reina, alla sua prima presenza dal 12 gennaio. De Maio e poi ancora Lasagna sfiorano il colpaccio, il Milan si salva ma ora è con le spalle al muro. E sabato giocherà a Torino contro la Juventus.

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