Le dimissioni di Stefano Pioli, il ritorno di Vincenzo Montella. Giornata convulsa per la Fiorentina iniziata con l’addio del tecnico emiliano, ferito dal comunicato della proprietà diffuso ieri in cui ha sentito mettere in discussone «le proprie capacità professionali e soprattutto umane». Un addio sofferto ma a suo dire ineluttabile.
Dopo la sconfitta interna domenica con il Frosinone la posizione di Pioli era finito sotto esame (e comunque già da tempo circolavano voci di un divorzio a a giugno). Dopo la riunione ieri a Milano fra Andrea Della Valle, il fratello Diego collegato dalla Cina, il presidente esecutivo Cognigni e il dg dell’area tecnica Corvino era stato diffuso ieri sera un comunicato in cui fra le altre cose si sollecitava l’allenatore «a gestire e affrontare questo momento con la competenza e la serietà dimostrate nella prima parte del campionato».
Parole che hanno ferito Pioli, di qui la decisione di lasciare dopo 74 gare alla guida dei viola e una semifinale di Coppa Italia ancora da disputare (il 25 aprile a Bergamo contro l’Atalanta). «Mi sono sempre assunto le mie responsabilità, ho sempre garantito nel mio lavoro professionalità, rispetto e massimo impegno: a malincuore oggi mi vedo costretto a dover lasciare, dimettendomi poiché sono state messe in discussione le mie capacità professionali e soprattutto umane», ha scritto nel suo lungo comunicato.
In mezzo i ringraziamenti ai propri giocatori (con i quali ha condiviso anche la terribile tragedia della scomparsa di Astori), alle persone che lavorano vicino alla squadra, a Firenze e a tutti i tifosi che oggi, con un comunicato firmato dalla curva Fiesole, si sono schierati a difesa dello stesso allenatore e della squadra e contro i Della Valle invitandoli per l’ennesima volta ad andarsene.
Nessuno accenno da parte di Pioli alla dirigenza che nel pomeriggio, sui canali ufficiali, ha diffuso una breve nota per comunicare di aver ricevuto le dimissioni del tecnico e che l'allenamento pomeridiano sarebbe stato diretto dal vice Giacomo Murelli, presente al campo anche il figlio di Pioli, nello staff come match analyst.
Il tutto in attesa dell’arrivo del nuovo allenatore: scartata la soluzione interna rappresentata da Emiliano Bigica, il tecnico della Primavera che sta preparando peraltro la finale di Coppa Italia di categoria venerdì contro il Torino, l’ipotesi più forte è quella di un ritorno di Montella che ha già lavorato a Firenze per tre anni, dal 2012 al 2015, portando la squadra sempre in Europa e in finale di Coppa Italia (poi persa contro il Napoli). I contatti nelle ultime ore si sono intensificati, lo stesso tecnico napoletano qualche giorno fa ha dichiarato di aver chiarito con i Della Valle con i quali si lasciò in modo polemico. Per lui sarebbe pronto un contratto fino al 2020.
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