Lunedì 23 Dicembre 2024

Ancora sorprese in Champions, Tottenham in finale dopo una gara incredibile con l’Ajax

Potrebbe chiamarsi la Champions delle imprese: dopo quella del Liverpool di ieri che ha mandato a casa il Barcellona, stasera è stata la volta del Tottenham che dopo aver perso la semifinale di andata 1-0 a Londra, ad Amsterdam, contro l’Ajax, sotto di due gol alla fine del primo tempo, ribalta il risultato grazie alla tripletta di Lucas Moura e raggiunge i Reds in finale infilando un clamoroso 3-2 agli olandesi: al Wanda Metropolitano di Madrid l’1 giugno prossimo la finale di Champions sarà un derby inglese, che, in barba alla Brexit domina, calcisticamente, l’Europa che conta. Il gol di Moura in pieno recupero, Pochettino che bacia il terreno di gioco ed i giocatori dell’Ajax a terra, immobili, è la fotografia di 98 e passa minuti giocati ad altissimo livello dove a dominare è stato il bel calcio. L’Ajax saluta la Champions dopo aver superato tre turni di qualificazione ed aver assaporato a lungo la finale. Ten Hag opta per il 4-3-3 e deve apporre un correttivo all’ultimo secondo prima del fischio di inizio per il forfait di Neres sostituito con Dolberg: davanti a Onana, nella linea difensiva a quattro spazio a Mazraoui, De Ligt, Blind e Tagliafico. Frenkie de Jong, Van de Beek - autore del gol decisivo nell’andata a Londra - e Schöne formano il trio di centrocampo della squadra olandese, con Tadic che guida l’attacco insieme a Dolberg e Ziyech mentre Mauricio Pochettino - che deve ancora rinunciare a Harry Keane - sceglie il 4-3-1-2 per la trasferta alla Johan Cruijff Arena. Capitan Lloris difende i pali del Tottenham, linea difensiva a quattro con Trippier, Alderweireld, Vertonghen e Rose. A centrocampo maglie da titolari per Wanyama, Sissoko e Alli, Eriksen agisce alle spalle di Son (assente all’andata per squalifica) e Lucas Moura. Bastano cinque minuti all’Ajax per trovare il gol del vantaggio che spiana la strada verso la finale di Madrid: sull'angolo dalla destra di Schone, de Ligt salta più alto di Alli e di testa infila il pallone nell’angolo alla destra di Lloris, immobile. Il Tottenham si rende immediatamente pericoloso e nemmeno un minuto dopo colpisce un palo con Son, Eriksen si avventa sulla sfera e tenta di ribadirla in rete da pochi passi, Tagliafico salva la porta di Onana in scivolata e allontana. Lo svantaggio ha il potere di rinvigorire la manovra degli Spurs che nella prima frazione si rendono pericolosi sfiorando il pareggio in più di una occasione sempre con Son (22' e 23') e con Eriksen (24'). Alla mezzora si rivede l’Ajax in attacco con Tadic la cui conclusione finisce di poco a lato e poi al 35' trova il gol del 2-0: Van de Beek soffia il possesso a centrocampo a Trippier e spinge la transizione dell’Ajax, poi premia la sovrapposizione in area di Tadić: l’attaccante serbo vede il movimento al suo fianco di Ziyech e serve il numero 22, che calcia di prima intenzione con il sinistro verso il secondo palo e batte Lloris. Nella ripresa Pochettino si gioca la carta Llorente (al posto di Wanyama), lasciato inizialmente in panchina poi rivelatosi decisivo. Gli Spurs si buttano all’attacco alla ricerca del gol che possa riaprire i giochi. All’8' Dele Alli va vicinissimo al gol ma Onana è pronto a respingere la conclusione ravvicinata. Al 10' il Tottenham dopo tanto forcing trova il gol che riapre la partita sugli sviluppi di un’azione di contropiede finalizzata da Lucas Moura che poi va ancora a segno al 13'. La partita è bella ed avvincente, con ogni azione diventa un’occasione da gol per entrambe le squadre. L’Ajax va vicinissimo al 3-2 al 25' ma la conclusione di Mazraoui trova l'opposizione di Vertonghen. Il Tottenham cerca l’impresa: al 39' Son sfiora il gol. Gli Spurs non si arrendono e continuano a cercare il gol per staccare il pass per Madrid. Ed il gol arriva, al 5' di recupero: lancio in profondità per Llorente, l'attaccante spagnolo fa la sponda verso Alli: il numero 20 serve Lucas Moura, che si inserisce fra De Ligt e Tagliafico e supera Onana con un sinistro rasoterra angolato, firmando la tripletta personale e staccando il biglietto per Madrid. 

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