Il calcio salvato dalle donne. Per saltare a pie' pari i pregiudizi che ancora lo accompagnano, e anche per dimenticare lo 'smacco' degli azzurri esclusi dai Mondiali per la prima volta dopo 60 anni, l'estate scorsa. È il doppio impegno che attende la nazionale allenata da Milena Bertolini, in partenza per la Francia dove dal 7 giugno al 7 luglio andrà in scena la Coppa del Mondo di calcio al femminile. Fenomeno sportivo del momento, oggigiorno il calcio in rosa ha raggiunto vette impensabili fino a poco tempo fa, con stadi stracolmi, come hanno dimostrato i 60mila spettatori di Atletico-Barca in Spagna, i 40mila di Juventus-Fiorentina a Torino o il sold out di Budapest per l'ultima finale Champions, e che adesso vivrà il suo momento topico con l'ottava edizione del torneo iridato in Francia. "Saranno le donne a salvare il calcio", aveva detto la ct delle azzurre nel Forum Ansa, sostanziando la sua missione di dati. "Noi siamo fair play e il piacere di giocare, e abbiamo tutti i numeri in crescita", la sua constatazione, a fronte di un movimento maschile sempre ricco di fascino, ma anche di lati bui. Non a caso, le azzurre in partenza sono state ricevute a Palazzo Madama dalla seconda carica istituzionale della Repubblica, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che a loro ha chiesto il riscatto dalla debacle degli uomini. Il Mondiale Francia 2019 avrà su di sé gli occhi di tantissima gente, soprattutto in Europa, dove sempre più ragazze decidono di seguire l'esempio delle pioniere di questo sport. Saranno 24 le nazioni partecipanti provenienti da ogni angolo del globo, a conferma della grande portata raggiunta dal calcio femminile. L'Italia della ct Milena Bertolini ci arriva dopo 20 anni di assenza, e in coincidenza con un grande fermento anche italiano: già questa una conquista, in un Paese da sempre abituato a declinare il pallone in senso solo maschile. Laddove hanno fallito gli azzurri, dunque, sono invece riuscite le donne guidate da questa Miss del calcio che ha guidato le azzurre in un eccellente cammino: "Vincere è il sogno di ogni allenatrice, anche se poi c'e' da fare i conti con la realtà - le parole della ct - Noi manchiamo da 20 anni, gli altri hanno investito da tempo e hanno messo i loro talenti nelle migliori condizioni di potersi esprimere. Noi abbiamo cominciato da poco. Questo non significa che noi andiamo per passare solo il primo turno", aggiunge la Bertolini, sostenuta anche dalla capitana Sara Gama: "Andiamo in Francia per giocarcela. Non ci poniamo obiettivi, è chiaro che la prima cosa è il passaggio del turno e quindi si punta a quello per andare poi step-by-step, vediamo dove arriveremo". L'Italia è stata inserita nel girone con Brasile, Australia e Giamaica. Saranno le prime due a qualificarsi direttamente agli ottavi, oltre alle quattro migliori terze: il primo passo non e' dunque proibitivo. "L'avversario più temibile? Al Mondiale sono tutti molto competitivi - ha detto la Gama - cercheremo di fare del nostro meglio: abbiamo una squadra unita che è molto cresciuta negli ultimi anni dal punto di vista tecnico-tattico e anche fisico". Tra le grandi favorite vi sono sicuramente le ragazze Usa, tre volte iridate e campionesse uscenti, oltre al Brasile della cinque volte Fifa Best Player Marta e il Giappone (vincitrice nel 2011). Le padrone di casa della Francia sono le outsider, col favore del pubblico e della bomber Eugenie Le Sommer, 64 reti in 164 presenze con la maglia Bleus. Ambizioni anche per la Norvegia che però non potrà fare affidamento sulla migliore del pianeta, Ada Hegerberg, la calciatrice del Lione e vincitrice del Pallone d'Oro 2018 ma in vertenza con la sua federazione. Non sarà però solo calcio. La Fifa intende fare di questo Mondiale un evento globale: a ridosso dell'esordio ha organizzato una convention a cui prenderanno parte tante donne che oggi hanno cariche di rilievo nel mondo, non solo nel calcio e nello sport. Tra loro la presidente dell'Etiopia, Sahle-Work Zewde, la Premier delle Barbados, Mia Amor Mottley, il dg dell'Unesco, Audrey Azoulay, la marocchina Nawal El Moutawakel, prima donna musulmana a vincere un oro olimpico, la leggenda del calcio femminile Mia Hamm, la vicepresidente della Colombia, Marta Lucia Ramirez, la direttrice della BBC Sport, Barbara Slater, la ministro dello Sport francese, Roxana Maracineanua. Poi, sarà calcio d'inizio. Al femminile.