Serie B dentro o fuori. È tutto da decidere per l’ultimo posto disponibile, e lo si farà sul campo. Si giocheranno, infatti, i playout del campionato cadetto come conseguenza della riammissione in 'B' del Palermo che in un primo momento era stato retrocesso in C per illecito amministrativo per poi 'salvarsi in corner' con la sentenza della Corte d’Appello della Figc che ha deciso invece per una penalizzazione di 20 punti. Oggi il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Venezia che chiedeva la sospensione cautelare dei playout e quindi i veneti e la Salernitana - forse con la testa già alle vacanze, dopo aver cullato la gioia della salvezza - dovranno ora scendere in campo per non retrocedere tra mercoledì 5 e domenica 9. Una decisione che ha destato accese polemiche a partire dal presidente del Venezia, Joe Tacopina: «È evidente che ci sono club che vengono tutelati di più. In questo enorme caos, che noi non abbiamo in alcun modo contribuito a creare - tuona Tacopina - sono state tutelate le posizioni di tutte le società coinvolte tranne quella del Venezia, che più di tutte sta pagando le conseguenze di quanto deciso nelle aule dei tribunali. Ancora una volta - insiste il patron - si sta legittimando chi commette illeciti, falsa bilanci e non rispetta le norme. Nessun tifoso e nessun cittadino può accettare una cosa del genere». Una posizione quella del club lagunare sposata in pieno dallo stesso sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «La decisione del Tar è una doccia fredda. Spero che la giustizia sportiva faccia il suo corso, pur con i suoi tempi - aggiunge Brugnaro -. La Lega di B deve dimostrare rispetto verso le città, i tifosi, i giocatori e le società professionistiche. Il tornare sul terreno di gioco 25 giorni dopo la fine del campionato, il cambiare per due volte la classifica finale, l’emissione di sentenze che poi vengono stravolte nei diversi gradi di giudizio, la mancanza assoluta di certezze non aiutano certo il movimento sportivo».