Un ripensamento che non si traduce in una richiesta ufficiale di dimissioni del presidente Uefa Aleksander Ceferin ma è una sottolineatura ad errori, imprecisioni e scorrettezze commesse, auspicando un netto passo indietro dei vertici Uefa: la Lega Serie A boccia la Superchampions, si schiera compatta contro la rinforma delle competizioni europee e di fatto lascia sola la Juventus di Andrea Agnelli, unica favorevole alla rivoluzione. È il presidente della Lega Serie A, Gaetano Micciché, a spiegare la presa di posizione dei club, al termine dell’assemblea che ha visto le società votare una delibera di forte opposizione alla riforma. «I comunicati delle principali leghe europee - spiega - sono tutti molto duri contro l’operato Uefa che ne deve tenere conto. Se c'è una considerazione a tappeto, totalmente contraria, bisogna farsene una ragione, ci deve essere un ripensamento su alcuni errori comportamentali». «Ci sarebbe una grande perdita di valore del campionato - continua - dal 35 al 70%. Vuol dire che se noi abbiamo venduto gli ultimi diritti tv italiani ed esteri per oltre un miliardo, con la riforma si rischia di affamare il calcio italiano ad esclusione da chi partecipa alle coppe. E noi siamo chiamati a perseguire gli interessi di tutti i club». Tra 'le grandi' contraria alla delibera solo la Juventus del presidente Agnelli, che perde anche l’appoggio di Inter, Roma e Milan astenute, come la Fiorentina che aspetta l’insediamento della nuova proprietà. La riforma, come si legge nella delibera, minaccia «il futuro del calcio europeo in quanto altera e danneggia gravemente la competitività dei campionati nazionali». Perché sarebbe «fortemente minato il principio di priorità delle competizioni nazionali su quelle internazionali e quello della qualificazione basata solo ed esclusivamente sulla performance agonistica conseguita all’interno dei campionati stessi». Luigi De Siervo, ad della Lega Serie A, ha presentato alle società uno studio realizzato dalla Oliver & Ohlbaun Associated Limited sulle proiezioni che la rivoluzione della Superchampions avrebbe sui club. «Abbiamo rincorso le informazioni - spiega l’ad - perché nessuno ci ha fornito dei dati. Lo studio fa capire come ci sia un meccanismo, in cui più cresce il valore dei diritti della Champions, più diminuisce quello dei campionati». Non nasconde la sua opposizione il presidente del Torino Urbano Cairo: «ECA e UEFA devono meditare su come si stanno coalizzando tutte le leghe contro un progetto che non piace a nessuno. Cosa intendo? Questa proposta deve essere ritirata. E mi fermo qui ma altri sono andati oltre». L’apertura è totale, invece, per l’altro importante tema all’ordine del giorno: l’offerta di Mediapro a diventare partner per la vendita e la distribuzione per diritti audiovisivi. «Mediapro non pregiudica alla vendita dei broadcaster - spiega Micciché - ma è un’alternativa. L’assemblea ha dato mandato a De Siervo di valorizzare i ricavi e di riferire poi in assemblea l'1 luglio».