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Juventus, inizia l'era Sarri: "Felice di essere qui, è il coronamento di una carriera"

Maurizio Sarri con Fabio Paratici, Andrea Agnelli e Pavel Nedved

«Sono molto contento di essere qui oggi», sono queste le prime parole di Maurizio Sarri da allenatore della Juventus. Il tecnico toscano si presenta nella sala Giovanni e Umberto Agnelli dell'Allianz Stadium in giacca e cravatta, svestendo la sua celeberrima tuta."

«Da bambino ero tifoso del Napoli e lì ho dato tutto, dal punto di vista professionale e morale», dice senza rinnegare il suo passato partenopeo. «Nell'ultimo mese - dice nel suo primo giorno da allenatore della Juventus - ho avuto dubbi, che la società mi ha tolto presentando Ancelotti. Non è stata colpa della società, ma mia, perché il dubbio tra continuare o andare via era forte. Ho preferito andare all'estero, per non passare subito a un'altra italiana. Penso di avere rispettato tutti».

«La Juve mi da l'opportunità di tornare in Italia, è il coronamento di una carriera lunghissima che nell'80% del percorso è stata anche difficilissima. Non ho mai visto una società tanto determinata a prendere un allenatore. L'emozione c'è ed è forte», ha aggiunto. La Champions resta il grande obiettivo: «È un sogno da perseguire con determinazione feroce, con la convinzione che è obiettivo con un coefficiente di difficoltà mostruoso».

«Vincere e divertirsi sono due cose che si possono coniugare, poi è difficile», commenta riguardo il motto della Juventus "vincere è l'unica cosa che conta". «Sul vincere posso dire poco, perché ho vinto poco - ammette il neo allenatore bianconero -. Penso che l'obiettivo di divertirsi in campo non sia antitetico a quello di vincere, perché se una squadra si diverte in campo, e diverte il pubblico, acquista quell'entusiasmo che molto spesso è benzina per fare risultato».

E in merito alla possibile accoglienza da parte dei suoi ex tifosi, Sarri è molto chiaro: «Se esco dal San Paolo so che se mi applaudono è una manifestazione d'amore, se mi fischiano è una manifestazione d'amore. Uscirò volendogli bene come prima, in un modo o in un altro».

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