Il Giro d’Italia 103 decolla e atterra in Ungheria, proprio nel giorno dell’annuncio ufficiale che Fabio Aru sarà al via del Tour de France il 6 luglio a Bruxelles. La corsa rosa nel 2020 scatterà da Budapest, con una crono individuale, e proseguirà con altre due tappe magiare, prima del ritorno nel proprio habitat naturale (l'approdo in Sicilia). Il percorso della crono, che si disputerà sabato 9 maggio 2020, hanno spiegato gli organizzatori di RCS Sport, si snoderà per le vie della capitale, con un finale in leggera salita, dopo 9,5 chilometri in apnea. Le prime due tappe scatteranno da piazza degli Eroi (patrimonio mondiale dell’Unesco), nel cuore di Budapest; l’arrivo della crono avverrà nel distretto del Castello, con gli ultimi 1.500 metri in leggera salita al 4%. Il giorno dopo, domenica 10 maggio, andrà in scena la prima frazione in linea con arrivo a Gyor, la principale città dell’Ungheria nord-occidentale, dopo 193 km. I corridori prima costeggeranno il Danubio, scalando la breve e facile salita di Svabvar, poi arriveranno fino allo strappo di Pannonhalma, a 22 km dall’arrivo e sede di una famosa abbazia. Il finale a Gyor è fra i viali cittadini, dove probabilmente andrà in scena la prima volata del Giro 2020. La terza frazione scatterà da Szekesfehervar, costeggerà il Lago Balaton, con alcune incursioni nell’entroterra, a Veszprem e Heviz, fino alla prevedibile volata. «Per la 14/a volta il Giro scatta dall’estero, la prima da questa parte dell’Europa. Le tappe in Ungheria permetteranno ai nostri professionisti di gareggiare in scenari ancora poco conosciuti al grande ciclismo. Quando scegliamo il luogo della Grande partenza, tra i tanti aspetti in esame, valutiamo sempre la tradizione e la passione sportiva del territorio», le parole del direttore di corsa, Mauro Vegni. «La nostra certezza è che molti ungheresi vorranno partecipare e si riverseranno sulle strade, rendendo indimenticabili quei giorni», conclude. «È davvero speciale far partire l’edizione 103 del Giro d’Italia da un Paese ricco di storia e cultura come l’Ungheria. Il Giro è uno dei più grandi eventi sportivi internazionali e sempre più una piattaforma di comunicazione multimediale seguita in tutti i continenti - spiega Paolo Bellino, ad di RCS Sport -. Le 200 nazioni che si collegano in tv ogni giorno, permetteranno agli oltre 800 milioni di telespettatori di conoscere e apprezzare le bellezze e le eccellenze di questa nazione. Sarà affascinante vedere la corsa rosa colorare strade e paesaggi mai percorsi finora». Un po' come a Gerusalemme poco più di un anno fa, il Giro cercherà di allargare i confini del ciclismo. Una scommesse già vinta.