Dopo sei mesi di stop forzato, per la nota lite col PSG, la vita professionale di Adrien Rabiot riparte dalla Juventus. «É stato un periodo complicato della mia vita, avrei preferito chiuderlo in un altro modo», ha spiegato nella conferenza stampa all’Allianz Stadium, accompagnato come consuetudine dal suo 'clan' familiare, con la madre-agente Veronique in prima fila. La scelta bianconera è stata forte, stimolata dai trofei e dal prestigio della Juventus oltre che dai consigli «spassionati» di Gigi Buffon, suo compagno al PSG e prossimo al ritorno alla Continassa. «La Juventus è un gradino sopra il Paris Saint-Germain, lo dice la storia in Europa - la stilettata del francese, classe 1995, ma già 163 presenze e 14 gol a Parigi -. Buffon? Parlavo molto con lui, in campo e fuori, è normale che abbia inciso nella mia scelta». Normale è l’aggettivo più utilizzato da Rabiot, nonostante la sua carriera costellata spesso di frizioni con dirigenza e allenatori, da Tuchel a Deschamps: lo stesso aggettivo utilizzato per raccontare il rapporto con la mamma-manager, colei che secondo la leggenda fece desistere Sabatini, allora alla Roma, dall’acquistare il 'duca', come viene soprannominato. «Lei è il mio agente, è chiaro che abbia un ruolo nelle mie decisioni: con lei lavoro splendidamente, il rapporto madre-figlio è un’altra cosa». Rabiot indosserà, come sempre in carriera, la maglia numero 25, mentre per la collocazione in campo ci penserà Sarri a sfruttare le sue doti: «Credo che la Juventus abbia fatto la scelta migliore per la panchina, sono sicuro che andremo d’amore e d’accordo. Il mio ruolo? Sono una mezz'ala sinistra, ma posso giocare anche nel centrocampo a due: mi metto a disposizione». Lo stesso spicchio di campo in cui dà il meglio di sé Matuidi, suo ex compagno al PSG e, mercato permettendo, anche in bianconero: «Voglio bene a Blaise, ci intendiamo, siamo stati compagni per tanto tempo. Ma la concorrenza non cambia le relazioni. La concorrenza? Sono tanti i campioni alla Juventus, non solo Ronaldo, e questo mi ha aiutato a scegliere». Accolto allo Juventus Store dai cori intonati dai piccoli tifosi bianconeri, Rabiot ha prima incontrato il presidente Andrea Agnelli, quindi ha proseguito il tour, visitando il museo insieme a Pavel Nedved e ammirando il Pallone d’oro conquistato dal vicepresidente bianconero quando vestiva la maglia della Juventus. «La Champions? Non è una cosa che arriva dall’oggi al domani, serve accumulare tanta esperienza stagione dopo stagione. Certo che ci puntiamo, ma non è l’unico obiettivo sul quale saremo concentrati».