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Dopo il flop mondiale Ventura riparte da Salerno: "Mi riprendo la mia carriera"

Giampiero Ventura

«La Nazionale è un caso a sé. Diciamo che ho sbagliato ad accettare una situazione che non doveva essere accettata». Gian Piero Ventura, a poco meno di due anni dal flop mondiale, riparte da Salerno. Claudio Lotito, presidente della Lazio e coproprietario del club campano, ha individuato nell’ex ct «l'uomo giusto» per la sua Salernitana. Ma Ventura ha ancora qualche sassolino nella scarpe, e il colore è azzurro.

«Sono bastate due sconfitte per cancellare 34 anni di carriera e quanto avevo fatto. Io quei 34 anni me li voglio riprendere. E vi anticipo che me li riprenderò». Il tecnico ligure - presentato oggi a Pontecagnano Faiano - ha ricordato che «che quando l’Italia perse la prima partita con la Spagna era reduce da otto vittorie e due pareggi con almeno 12 giocatori che avevano esordito con me alla guida della Nazionale». Dunque, la ripartenza è da Salerno, «con l'obiettivo di riportare 30 mila spettatori all’Arechi».

«Ventura è la persona giusta, è un uomo di calcio che potrà favorire la crescita di calciatori validi che alcune volte non sono messi nelle condizioni di rendere», assicura Lotito. «Riteniamo che con questo allenatore si possano far esprimere ai calciatori le qualità che hanno e in un contesto corale di ottenere il massimo. La mia presenza è per testimoniare che l'investitura è diretta, non ha intermediari. Il nostro rapporto viene da lontano».

L’imprenditore laziale, nella sala stampa del centro sportivo 'Mary Rosy' ha sottolineato che «Ventura è uno degli allenatori che ha vinto di più nelle categorie, l’optimum per questa piazza che predilige il bel gioco». Lotito ha ribadito che la società intende «poter raggiungere i vertici del campionato» di serie B e la scelta dell’ex ct della Nazionale va proprio in questa direzione.

A chi gli chiedeva un commento sulle parole del governatore campano Vincenzo De Luca, che durante i festeggiamenti per il centenario del club aveva chiesto più impegno alla società, Lotito ha risposto: «Qui stiamo parlando di calcio, non di politica. I problemi di questa piazza sono questi, si confondono i piani. Ognuno deve fare il proprio mestiere». Ventura è apparso determinato e intenzionato a riscattare le ultime esperienze negative. «Sono felice - le parole del neo-tecnico granata - perché torno a fare quello che ho fatto in tutti questi anni, tranne l’ultimo che può aver cancellato qualcosa ma non dentro di me. Anzi è aumentata la voglia, la rabbia, la determinazione nel voler ritornare a fare quello che ho sempre fatto. Quindi quale piazza migliore di Salerno».

L’allenatore ligure ha ricordato di essere «venuto all’Arechi da avversario nella stagione della serie A, due ore prima
c'erano 30mila persone e lo stadio era stracolmo. Non c'è piazza migliore per tornare a fare quello che ho sempre fatto». Per Ventura «vincere non è l’obiettivo ma è la conseguenza di quello che fai, quello che sei. La voglia è ridare un’anima a una squadra che ha un pubblico abituato a pretendere per quella che è la sua storia. Vorrei essere ricordato come l’allenatore che ha riportato i 30mila spettatori all’Arechi. Per quello che è riuscito a dare l’orgoglio a un giocatore d’indossare la maglia granata».

Sul mercato l’allenatore della Salernitana ha ammesso che «mancano ancora sette-otto giocatori discretamente importanti,  giocatori che se li lavoriamo diventano importanti per la Salernitana».

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