C'è un altro medico indagato per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera d’albergo a Udine. È il direttore della Medicina sportiva di Careggi, Pietro Amedeo Modesti. Lo scrive oggi la cronaca de La Nazione anticipando che lunedì prossimo lo stesso Modesti, con il professor Giorgio Galanti e la sua collaboratrice Loira Toncelli, sarà sentito in procura dal pm Antonino Nastasi, titolare dell’inchiesta.
I tre medici, secondo l’accusa, sono finiti nel fascicolo bis, per il referto di un esame, 'lo strain' (serve per accertare la contrattilità e la distensività del muscolo cardiaco), che fra le carte non c'era e che, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbe stato fabbricato per attestare un esame non effettuato o che, al tempo, non venne refertato.
L’inchiesta principale vede invece indagati Galanti e il suo collega di Cagliari Francesco Stagno, i medici che rilasciarono il giudizio di idoneità allo sport agonistico ad Astori. A Pietro Amedeo Modesti, (estraneo
alla prima inchiesta) e al quale un paio di settimane fa sono stati sequestrati computer e cellulare, sempre secondo La Nazione, sarebbe contestata la soppressione, distruzione e occultamento di atti che per la procura sarebbero veri.
L’ipotesi è che il direttore di Medicina sportiva abbia cercato di distruggere il certificato dell’esame dello strain a cui sarebbe stato sottoposto Astori ma che all’epoca non era stato refertato e solo successivamente era stato stampato dal computer della Medicina sportiva di Careggi, la struttura oggi diretta da Modesti. Il documento comunque è arrivato in procura.
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