Doveva essere una tappa di trasferimento, la 10/a in programma oggi, con un arrivo scontato allo sprint. Una frazione verosimilmente sonnolenta, come quelle che precedono il primo giorno di riposo, sulla strada che, da Saint-Flour porta ad Albi (217,5 chilometri). Niente di tutto questo. La vittoria finisce nelle mani del belga Vout Van Aert, che precede di un battito di ciglia Elia Viviani, delusissimo dall’esito del fotofinish. Il veronese avrebbe meritato di più, perché oggi aveva le gambe esplosive e la sua rimonta negli ultimissimi metri lo testimonia.
L’altra corsa, quella per la generale, è invece un susseguirsi di colpi di scena, sorprese, rovesci e distacchi clamorosi. Il sale è nella coda, o poco prima. Il ventaglio innescato dalla Quick Step e dalla Ineos miete vittime in serie. Anche illustri. Si staccano Vincenzo Nibali, Giulio Ciccone, Mikel Landa, Richie Porte, Jokob Fuglsang, Rigoberto Uran, ma soprattutto Thibaut Pinot che, fra i big, stamattina in classifica era il più vicino alla vetta occupata da Julian Alaphilippe (-53").
Il colombiano Egan Bernal, il gallese Geraint Thomas e l'altro colombiano Nairo Quintana, trovano posto nei 41 di testa e chiudono la giornata con riscontri altamente positivi. Il vento che soffia sulle strade del Tarn li premia, respingendo invece la concorrenza. Che dà tutto per recuperare, ma viene frustrata dall’andatura degli uomini Ineos che, con Moscon e il solito Kwiatkowski, dettano un ritmo vertiginoso: per chi deve recuperare è notte fonda. Porte, Uran, Mollema, Pinot e Fuglsang arrivano fino ai -15", ma finiscono col perdere 1'4" all’arrivo, pagando un prezzo altissimo, come in cima a una salita particolarmente ripida. L'Oscar della sfortuna spetta a Landa, fra i più in forma, che fora nel momento sbagliato e, malgrado la 'spinta' di una Movistar schierata a ranghi completi, chiude a 2'09", assieme a Ciccone e Aru.
Per la classifica generale, i conti sono presto fatti: Alaphilippe è sempre in giallo, ma adesso alle sua spalle c'è Thomas, il campione uscente del Tour, a soli 1'12", mentre Bernal è terzo a 1'16" dal primato. L’olandese Steven Kruijswijk è a 1'27", Adam Yates a 1'47" e Quintana a 2'04", con Pinot che scende a 2'33"; prima di lui c'è Ciccone a 2'32". Uran è a 3'18", poi gli altri. Il vento ha provocato più sconquassi di una salita e nessuno avrebbe potuto prevederlo, quando ancora mancano le tappe più importanti, dislocate fra Alpi e Pirenei. Ancora non si sa chi vincerà il Tour, sebbene Thomas e Bernal siano fortemente indiziati, ma si comincia a capire chi può averlo perso. E siamo solo alla 10/a tappa.
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