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Da Dzeko a Icardi, il valzer delle punte al centro dei nodi di mercato

Mauro Icardi

Il triangolo dei grandi attaccanti tra Juve, Roma e Inter, col Napoli spettatore interessato, resta il grande enigma del mercato che, a metà del suo percorso, ha già dato indicazioni probanti. Ora si tratta di limare qua e là ma la griglia della prossima serie A sembra già delineata.

Juve in fuga, Napoli a inseguire, Inter competitiva nella corsa scudetto, quarto posto Champions nelle mire di Atalanta e Roma, con Lazio e Milan outsider e Fiorentina e Torino pronte ad inserirsi. È il mercato dei rivolgimenti in panchina: Sarri alla Juve, Conte all’Inter, Fonseca alla Roma, Giampaolo al Milan sono cambiamenti profondi, che valgono gli ingaggi di super campioni.

Ma da tempo le trattative ruotano intorno alla girandola degli attaccanti, con Dzeko, Higuain e Icardi destinati alla partenza. Gli spostamenti però sono in parte concatenati, quindi la questione diventa un nodo che appare difficile da sbrogliare. Dzeko si è promesso all’Inter ma Petrachi vuole 20 milioni e la sicurezza di poter bloccare un top player. Higuain, di troppo alla Juve, non ne vuole sapere di traslocare nella capitale e vuole restare.

L’Inter a sua volta deve cedere lo svalutato Icardi, ma gli 80 mln che chiede, dopo averlo messo in castigo, appaiono fuori mercato. La prima scelta di Conte è però Lukaku per il quale l’United vuole oltre 80 milioni. Si è inserita, secondo radio mercato, la Juve proponendo uno scambio alla pari con Dybala che però sembra troppo complicato. Su Icardi, che vorrebbe la Juve, si è mosso anche il Napoli, prima di gettarsi sulla pista Pepè del Lione offrendo 60 milioni più Ounas.

Ora che però l’attaccante finirà all’Arsenal per 80 mln i partenopei, che sembrano avere mollato James Rodriguez dato che il Real non vuole lasciarlo in prestito, potrebbe ripartire all’assalto di Icardi, che non sembra molto convinto, forse anche per creare ulteriori problemi all’Inter da cui si sente tradito. Quindi il mercato sta entrando in fibrillazione soprattutto per le cessioni illustri, visto che le rose sono super affollate.

La Juve, oltre a Higuain, deve piazzare Mandzukic, Matuidi o Khedira, Kean. Il Napoli, se arriva Icardi, potrebbe far partire Milik, l’Inter deve piazzare anche Perisic, Nainggolan, Joao Mario, Borja Valero, la Roma si ritrova sul groppone Olsen, Nzonzi, Karsdorp, Gonalons e Schick. La Fiorentina è alle prese con la questione Chiesa, che vorrebbe andare alla Juve ma probabilmente resterà un altro anno.

Lotito invece si è deciso a monetizzare la voglia di partenza di Milinkovic Savic per il quale l’United potrebbe arrivare a pagare 90 milioni. Ma prima gli inglesi vogliono sbolognare Pogba al Real per una cifra superiore. Il Milan dal canto suo sta per privarsi di Andrè Silva e Cutrone perché Giampaolo vuole inserire Correal e Leao in attacco, Duarte in difesa. Insomma, non potendo disporre dei budget dei top club europei, i club italiani devono prima creare un equilibrio finanziario virtuoso.

Fa eccezione la Juve, che ha entrate superiori e fa incetta di giovani promesse che poi rivende con profitto. Il Napoli deve la sua ascesa alla capacità di vendere e investire con grande oculatezza. Sono loro, non a caso, le locomotive del calcio italiano. L’Inter sta investendo molto, ma per ora non ha mostrato grande feeling con le cessioni. Ma c'è tempo per rimediare, solo fra un mese si faranno i conti definitivi.

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