La gioia infinita di Max Verstappen e il sorriso ritrovato di Sebastian Vettel. Finisce così la corsa delle sorprese ad Hockenheim sconvolta da una pioggia tanto infida quanto intermittente: un Gran Premio di Germania che alla bandiera scacchi premia la prestante Red Bull del giovane e terribile olandese, ma soprattutto la Ferrari del sette volte campione del mondo che dopo il disastro delle qualifiche riesce a rimontare dall’ultima alla seconda posizione di fronte al suo pubblico e a pochi chilometri da casa.
Niente da fare invece per Charles Leclerc, tradito dall’asfalto scivoloso e fuori a metà gara. Peggio ancora è andata alla Mercedes fuori all’ultimo con Valtteri Bottas in lotta per il podio e solo undicesima con Lewis Hamilton frenato da una serie di contrattempi tra uscite di pista e penalità. Grande festa per la Toro Rosso e Daniil Kvyat, il pilota russo cresciuto a Roma che a poche ore dalla nascita della prima figlia, Penelope, ha conquistato un gran terzo posto per una domenica che non dimenticherà facilmente.
Che sarebbe stata una gara all’insegna del caos e dell’imprevedibile per la pioggia battente lo si era capito fin dal via. Un semaforo verde ritardato, con una partenza regolare sulla griglia quasi inaspettata dopo diversi giri dietro alla safety-car per motivi di sicurezza, che sembrava dare il 'la' al solito monologo Mercedes con lo scatto di Hamilton subito al comando.
Un copione già visto tante volte che invece è stato completamente rivoluzionato da Giove pluvio che ha reso il Gran Premio di Germania incerto fino alla fine per una innumerevole serie di uscite di pista che hanno costretto la direzione gara a chiamare a ripetizione la safety-car vera e propria e quella virtuale a seconda della gravità degli incidenti. Il primo a fare le spese della pista bagnata è stato Leclerc, già costretto a rimontare dalla decima posizione dopo il flop in Q3 di ieri.
Il pilota monegasco esce di scena nel cambio di direzione del Motordom, costretto all’errore anche dall’asfalto troppo scivoloso. «Basta un sbaglio per rovinare tutto e questo è colpa mia. Ma - graffia il monegasco - sembrava di stare sul ghiaccio. In Formula 1 un asfalto come quello che c'è fuori dalle ultime due curve non è ammissibile». Un punto che ha messo ko anche le due Mercedes con Hamilton che si salva per un pelo, danneggiando la sua vettura e rimediando anche una penalità di 5» per aver tagliato la pista all’ingresso dei box.
Imperdonabile invece lo svarione di Bottas sulla stessa curva, la numero 16, con la pista ormai asciutta: il finlandese perde una grande occasione per rifarsi sotto in chiave Mondiale con Hamilton che vanta ancora 39 punti di vantaggio sul compagno di scuderia e a 61 su Verstappen. Vettel resta quarto, a 82 lunghezze. «Una gara che non sembrava finire mai - racconta il tedesco - ma mi sono divertito tantissimo».
«Una bella iniezione di fiducia», commenta il team principal di Maranello, Mattia Binotto, decisamente sollevato dopo la debacle tecnica delle qualifiche. C'è gloria anche per l’Alfa Romeo, settima e ottava con Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi. Ma, naturalmente, a festeggiare più di tutti è Verstappen, che grazie ad una gara intelligente ed accorta non si fa sorprendere dagli eventi filando via fino al traguardo e facendo impazzire la marea 'orange' arrivata ad Hockenheim per assistere alle sue ormai celebri evoluzioni in pista.
Quasi altrettanto entusiasmo ha espresso il pubblico di fede vetteliana per gli ultimi sorpassi del ferrarista, che l'hanno portato dalla quarta alla seconda posizione in due giri. Giornata no, invece, per i tifosi Mercedes, che dopo tante gioie lasciano il circuito con le bandiere a mezz'asta.
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