Max Verstappen fa la gara, Lewis Hamilton la vince e la Ferrari non può far altro che restare a guardare accontentandosi del terzo posto di Sebastian Vettel offuscato da un distacco importante. Dopo gli ultimi due Gran Premi davvero spettacolari (a Silverstone ed Hockenheim) quello dell’Hungaroring a trenta chilometri da Budapest è davvero da sbadigli, eccezion fatta per la partenza, naturalmente, e gli ultimi giri.
A brillare al via è la Red Bull del giovane olandese che dalla pole schizza in testa al Gp e tiene il comando fino a cinque giri dalla bandiera a scacchi, quando, una Mercedes scatenata, quella del campione del mondo, si prende tutto grazie ad una strategia gomme azzeccata. Un vero trionfo per l’inglese della Stella d’argento che ora, dall’alto dei suoi 250 punti (contro i 188 del compagno Bottas, oggi solo ottavo, e dei 181 di Verstappen), sente sempre più vicino il sesto titolo già alla pausa estiva e con metà stagione ancora tutta da correre.
Dalle parti di Maranello tanti interrogativi e lavoro da fare al termine di una corsa che ha visto i ferraristi, sempre fuori dai giochi, chiudere con un distacco pesantissimo dai primi due nonostante il podio di super-Seb e il quarto posto di Charles Leclerc. A far sognare i tifosi ferraristi ci pensa anche questa volta Mick Schumacher che, dopo la parata nel Gp di Germania con la Ferrari 2004 di papà Schumi, in Ungheria porta a casa la prima vittoria in Formula 2 festeggiando con mamma Corinna e il team principal del Cavallino Mattia Binotto.
Un Binotto che alla fine del Gp a Budapest ha ammesso i limiti della SF90: «La nostra debolezza è il carico aerodinamico. Su queste piste qui il massimo carico si sente ancor di più in gara che in qualifica. Sul giro singolo - aggiunge Binotto - il grip lo puoi ottenere con la gomma, ma sulla distanza, se soffri con il carico verticale, si amplificano ancora di più le differenze.
Non credo che il caldo aiuti, anzi è il contrario. Aumentando il caldo soffri ancor di più la mancanza di aderenza». Difficoltà Ferrari evidenziate dallo stesso Vettel che spera di tornare in pista dopo la pausa estiva con una Rossa più prestazionale: «è chiaro che non avevamo il passo tutto il weekend - spiga il pilota tedesco - I ragazzi dovranno lavorare tanto. Dovremo ricaricare le batterie ora e poi continuare con la battaglia. Ci saranno piste dove andremo meglio, però nel complesso dobbiamo sicuramente diventare più forti».
Spa e Monza da favoriti? «Non so cosa faranno gli altri con gli aggiornamenti sul motore, sulla carta sembrano migliori per noi ma vedremo. Abbiamo margini sulla nostra macchina e come detto sarà una cosa impegnativa per noi. Nessuno - conclude Vettel - potrà riposare anche a livello mentale in queste due settimane. Speriamo di portare nuove idee per la seconda metà di stagione».
A poter riposare senza pensieri è di certo Hamilton che si ripresenterà a Spa con un vantaggio siderale in classifica sui suoi più diretti rivali e con una Mercedes che in condizioni normali appare imbattibile: «Giù il cappello per il team e - sottolinea Hamilton - penso che se Niki (Lauda, ndr) fosse qui oggi anche lui si toglierebbe il cappello».
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