Che Max Verstappen sia un pilota fuori dagli schemi l’ha capito da tempo chi se l’è trovato vicino in pista. Sicuro di se e dei propri mezzi fino alla temerarietà, l’olandese non è un avversario facile da affrontare, nemmeno come compagno di squadra.
Chiedere a Daniel Ricciardo ed a Pier Gasly che - l’annuncio è di oggi -, schiacciato dall’esuberanza dell’olandesino, dal gran premio del Belgio cederà il sedile della sua Red Bull all’anglo-thailandese Alexander Albon. Per marcare ancor più nettamente il territorio, Verstappen ha alzato di un altro grado il livello dello scontro psicologico prendendosela addirittura con Lewis Hamilton, in corsa per diventare il secondo pilota più vincente della storia della Formula 1, ad un passo da Michael Schumacher.
«Non è nulla di speciale - è la bordata sparata del rampante 21enne, tramite la rivista inglese Motorsport - Non sono concentrato solo su Lewis. Ci sono altri grandi piloti nel paddock che sono in grado di ottenere risultati simili». Per nulla intimorito di alzare polvere in faccia ad un mostro sacro della Formula 1 ha aggiunto: «Le prestazioni del campione del mondo? Dipendono dalla macchina che ha avuto a disposizione».
Insomma, senza la Mercedes Lewis sarebbe uno qualsiasi. Oltre che di una macchina eccezionale, secondo Verstappen l'inglese avrebbe poi approfittato della scarsa concorrenza in casa: «Non credo che in questi anni abbia mai subito la pressione dei suoi compagni di squadra. Non ha mai avuto un compagno in grado di metterlo davvero in difficoltà». Come a dire: 'Se alla Mercedes ci fossi io invece...'.
Chi è andato in difficoltà è Gasly, rientrato alla Toro Rosso. Dove farà coppia con il russo Daniil Kvyat. Al quale, nel 2016, fu riservato lo stesso trattamento, proprio per lanciare Verstappen in Red Bull. La scuderia austriaca ha comunicato di aver preso questa decisione per valutare il rendimento di Albon nelle prossime nove gare e avere più elementi per stabilire chi sarà il compagno di 'Mad’Max nel 2020.
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