Sabato 23 Novembre 2024

Juve, esordio senza Sarri sabato contro il Parma

Maurizio Sarri

Poche certezze per la Juventus in vista dell’esordio di sabato a Parma, prima assoluta dei campioni d’Italia a caccia del nono scudetto consecutivo. Una di queste è l’assenza di Maurizio Sarri, presente alla Continassa, dove vive, ma ancora esentato dagli allenamenti per la polmonite batterica che lo attanaglia da qualche giorno. Incassati gli auguri del Chelsea, la sua ex squadra - «guarisci presto Maurizio» è stato il tweet dei londinesi -, restano i dubbi sui tempi di recupero: sabato sarà il suo vice, Martusciello, a guidare Ronaldo e compagni. Un altro contrattempo nel lungo percorso intrapreso quest’estate dalla Juventus, passata dal pragmatismo allegriano all’estetismo sarriano: da un grande gestore a un maestro di calcio. «Sarri cura molto l’aspetto difensivo della squadra, si occupa direttamente degli allenamenti dei difensori - è la conferma di Merhi Demiral, difensore turco classe 1998 arrivato quest’estate dal Sassuolo -. Lavorare con lui significa avere la possibilità di crescere e migliorare i miei punti deboli». Giovane e ambizioso, al punto da conquistare la fiducia della società, che ha resistito alle tante offerte ricevute per cedere in prestito il centrale. Che si è guadagnato la chance di giocare al fianco dei suoi idoli d’infanzia: «Io spero nel più breve tempo possibile di riuscire a scendere in campo e dimostrare ai tifosi di essere un difensore molto forte e dare soprattutto il meglio di me stesso. Ho sempre avuto idoli, ma i miei veri idoli sono le persone con cui sto giocando adesso, come Chiellini, che mi sta aiutando molto a integrarmi, esattamente come Bonucci». Difficile immaginare un suo esordio già sabato con il Parma al 'Tardinì, vista la concorrenza di De Ligt, Bonucci e Chiellini: «La Juve ha alcuni dei giocatori migliori del mondo, specialmente in difesa. L’Italia è la patria dei difensori, il miglior posto in cui imparare a difendere sia dal punto di vista tecnico che tattico. Ma a Sassuolo mi sono fatto le ossa».

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