Vincenzo Nibali contro Egan Bernal, con Thibault Pinot terzo incomodo, nel Giro di Lombardia dedicato alla memoria di Felice Gimondi. Il campione, scomparso esattamente un mese fa, verrà ricordato sulla maglia regalata al vincitore e sui 'visual' della manifestazione, con la sua immagine stilizzata mentre pedala indossando la casacca azzurra della Salvarani.
Dalla 'sua' Bergamo - dove la corsa è stata presentata questa mattina - a Como il prossimo 12 ottobre per la 113esima edizione del 'Lombardià si torna al percorso più tradizionale, dopo lo stop forzato per una frana all’ascesa di San Fermo della Battaglia (strappo finale con picchi al 10%): 243 chilometri di fatica e sudore in quella che Mauro Vegni non ha paura di definire «la Monumento più dura». Il pensiero speciale va, però, a Gimondi, due volte vincitore della 'Classica delle foglie mortè.
«Felice era un amico, quello che ha trasmesso al mondo del ciclismo - aggiunge il direttore ciclismo di Rcs Sport - rimarrà per sempre nel cuore e negli occhi di tutti e per questo vogliamo onorarlo nel modo che merita. Il tracciato ha tutte le caratteristiche che sarebbero piaciute a Felice quando correva con le salite storiche della Madonna del Ghisallo e di Sormano oltre ad un finale duro con il Civiglio e il San Fermo della Battaglia».
Il ricordo del padre commuove anche Norma, davvero toccata per l’ennesimo attestato di affetto del ciclismo. «Papà ci ha sempre tenuto in modo particolare al Giro di Lombardia, correva sulle sue strade, tra i suoi tifosi, tra i suoi amici. Per lui era una gara speciale e l’ha sempre onorata al massimo, con due vittorie, due secondi posti e un terzo. La sua morte ha lasciato un vuoto enorme, le persone che ci scrivono non si limitano al cordoglio ma raccontano aneddoti di vita sulle vittorie di papà, ci trasmettono emozioni positive. La sua è un’eredità pesante, un uomo di valori non solo a parole ma con le azioni».
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