Giovedì 26 Dicembre 2024

Polemiche dopo Roma-Cagliari, due giornate di squalifica a Fonseca

Le scuse a fine partita non sono bastate: il tecnico della Roma Paulo Fonseca è stato squalificato per due giornate dal giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, dopo il finale rovente di Roma-Cagliari. Paradossalmente la squadra giallorossa si ritrova ridotta all’osso anche in panchina. Il club comunque è internzionata a presentare, puntando sul fatto che l’allenatore si è scusato più volte, e pubblicamente, per il suo comportamento. Il provvedimento di Fonseca è stato preso, viene spiegato dal giudice sportivo, «per essersi, dopo la notifica del provvedimento di espulsione, avvicinato all’arbitro con fare minaccioso e aggressivo urlando diverse volte una frase irrispettosa». Inevitabile quindi che venisse fermato, pena invece non applicabile al suo collaboratore (è un preparatore atletico specializzato nel recupero degli infortunati) Nuno Romano. Gli spettatori dell’Olimpico e della tv lo avevano notato mentre applaudiva ironicamente e ripetutamente verso Massa, inveendo contro l’arbitro: ma il portoghese non può esser squalificato in quanto si è scoperto che non risulta tesserato per la Roma, che pure lo fa andare in panchina. Per questo la società giallorossa è stata multata di 15mila euro, e rimane inteso, dopo quanto appurati oggi, che l’ex del Braga non potrà più andare a sedersi accanto a giocatori e tecnico, quando Fonseca tornerà nel settore dello stadio che più gli compete. Il giudice sportivo ha deliberato anche sui presunti cori razzisti nei confronti del viola Dalbert da parte dei tifosi dell’Atalanta, dopo aver sentito Secondo quanto scritto nel comunicato di Mastrandrea i cori sono stati ritenuti «non di rilevanza tale da essere chiaramente percepiti da parte degli Organi federali e preposti all’ordine pubblico». Eppure il giudice stesso che erano «tali da giustificare l’interruzione della gara, tempestivamente disposta dal Direttore di gara». Per tutto ciò l’Atalanta è stata multata di diecimila euro, e rimane il dubbio se questo sia il metodo più efficace per contrastare il razzismo negli stadi.

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