Era tornato a sedersi sulla panchina della Cina a maggio, a quattro mesi dall’uscita maturata subito dopo l’eliminazione dei Dragoni rossi dalla Coppa d’Asia. Stavolta però la brutta sconfitta rimediata contro la Siria, oggi sul neutro di Dubai e che pregiudica il cammino mondiale della nazionale di Pechino, ha portato Marcello Lippi alle clamorose dimissioni. "La Siria ha giocato meglio di noi e ha meritato la vittoria - le parole del ct campione del mondo con l’Italia nel 2006 in conferenza stampa - Se i giocatori in campo non mostrano voglia di lottare e coraggio, la responsabilità è dell’allenatore e per questo motivo mi dimetto. Io ho uno stipendio alto, altissimo e per questo devo assumermi le mie responsabilità". Le cose si erano subito messe male per la Cina, andata sotto al 19' ma poi ci aveva pensato Wu Lei al 30' a riportare il match in parità. Un risultato tutto sommato positivo per i Dragoni che avrebbero tenuto a distanza in classifica i siriani che però al al 76' hanno dovuto soccombere complice la sfortunata autorete di Zhang Linpeng. Ora la classifica del girone dopo quattro turni vede in testa la Siria con 12 punti, 5 in più della Cina raggiunta però dalle Filippine al secondo posto. Alla successiva fase delle qualificazioni asiatiche approdano le vincenti degli otto gruppi e le quattro migliori seconde. Lippi, che aveva guidato la Cina dal 2016 e per 31 incontri, aveva firmato a maggio un contratto annuale (riservate le cifre, ma si parla di un ingaggio superiore ai 20 milioni di euro), subentrando a Fabio Cannavaro che ricopriva l’incarico 'ad interim' in contemporanea a quello di allenatore dell’Evergrande di Guangzhou, club del quale peraltro lo stesso Lippi è stato la guida per alcuni anni, vincendo tutto quel che poteva, scudetti, Champions asiatica e trofei vari. Dopo la rinuncia di Cannavaro, la CFA aveva convinto Lippi a tornare, con l’obiettivo, quasi l'ordine, di qualificarsi per i Mondiali del 2022 in Qatar, accompagnando l’annuncio del'ingaggio con parole impegnative: "da quando ha allenato la Nazionale, la squadra ha dimostrato uno spirito positivo e una tenace postura combattiva"; inoltre "crediamo che sotto la guida di Lippi e del suo team, la Nazionale possa avere un grande impatto sui sogni in Coppa del Mondo». Un ritorno sulla panchina che era stato salutato con favore dai media e sui social, e verosimilmente dal primo tifoso e grande appassionato di calcio, il presidente Xi Jinping. Il capo di Stato cinese il 22 marzo, in occasione della cena di gala al Quirinale in onore della sua visita in Italia, ruppe addirittura il cerimoniale per salutare Lippi, uno dei 170 ospiti del presidente Mattarella. Oggi l’epilogo e la fine dell’avventura cinese del 71enne tecnico viareggino.