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Napoli all'esame Genk, Ancelotti in bilico: "La mia valigia è sempre pronta"

La valigia di Carlo Ancelotti è pronta, ma il suo destino al Napoli non è per nulla scontato e dunque non è chiaro se oltre a preparare il bagaglio a breve dovrà provvedere anche all’acquisto di un biglietto di viaggio. Le voci sono tante e si rincorrono.

Si mormora che De Laurentiis starebbe pensando alla sostituzione del tecnico, indipendentemente da come andrà a finire domani con il Genk, ma l'allenatore è troppo esperto per perdere la serenità. Il leader è sempre calmo, anche se questo non significa che non sia molto arrabbiato con se stesso e con gli altri.

«La valigia - dice Ancelotti in conferenza stampa - per un allenatore deve essere sempre pronta, quindi anche la mia. Credo che essere messi in discussione in questa situazione per un allenatore è assolutamente normale. Parlo con il presidente quotidianamente, siamo tutti concentrati sulla partita di domani. Sarà una grande opportunità per ottenere un obiettivo importante, e dunque di fare tutte le valutazioni legate al risultato di questa partita. Niente altro».

La sfida con il Genk è decisiva ma sulla carta neppure tanto complicata, anche perché al Napoli per passare il turno potrebbe bastare anche la sconfitta, a patto che il Liverpool esca vincitore dal confronto con il Salisburgo. E dunque Ancelotti non può, almeno sotto questo profilo, che essere ottimista. Si tocca anche il tasto del mercato di gennaio e, inevitabilmente, si parla di Zlatan Ibrahimovic.

«Ibra? L’ho sentito ieri sera - racconta Ancelotti -. Mi ha detto che sta a Los Angeles e sta da Dio, c'è un clima perfetto». Ma non svela nulla di più. «Ho la sensazione - dice l’allenatore - che domani faremo una grande partita e passeremo il turno e speriamo di passarlo da primi, sarebbe importante per avere un ottavo abbordabile. È normale essere messo in discussione, non mi spaventa il discorso di essere mandato via o che io possa andare via. Se non si verificano determinate condizioni è giusto da entrambe le parti chiudere. Ma in questo momento non sto pensando a tutto questo, sono preoccupato per la squadra. Mi sento molto coinvolto per questo periodo negativo, ma finirà, è già durato troppo. Devo continuare a fare il mio, non sto facendo il meglio. Devo coinvolgere i calciatori, che sono lo strumento per far vedere le proprie qualità. Non vorrei mai che i giocatori giocassero per me, per questo potrebbero venirmi dubbi».

«Comunque - ironizza Ancelotti - dipende tutto dal fatto che l'allenatore non sbagli la formazione. Milik - aggiunge - sta bene e si è allenato in questi giorni con la squadra, lo valutiamo e credo che possa essere disponibile. Allan ha ancora un pò di fastidio per quel colpo alla costola ma ieri si è allenato e speriamo possa esserci per domani. Ha avuto invece un problema Maksimovic che non ci sarà. Mi aspetto in generale una prestazione convincente come lo sono state molte di Champions dove abbiamo fatto un cammino positivo in un girone non facile e il fatto di essere a un passo dalla qualificazione significa che almeno in questa competizione la squadra ha dato il massimo e quando dà il massimo può competere con chiunque».

Nello spogliatoio serve l’aiuto di uno psicologo? «L'ho avuto al Milan - conclude Ancelotti - è una figura che conosco bene; è di grande aiuto, ma dipende dalla valutazione che i calciatori ne fanno. Se è un valorizzatore di risorse umane va benissimo, ma se è inteso come uno psichiatra è totalmente negativo».

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