Venerdì 22 Novembre 2024

L'Inter spreca e si arrende al Barcellona, addio Champions

Non riesce a Conte l’impresa che fu di Mourinho: il sogno Champions sfuma definitivamente a quattro minuti dalla fine. L’Inter si arrende al Barcellona, condannata dagli errori dei suoi attaccanti e impigliata nella rete del fuorigioco blaugrana. Lukaku illude e conquista il pari ma in qualche modo fallisce l’occasione per chiudere la partita. Paura e assenze sono un mix che non perdona. La paura genera errori e imprecisioni che costano caro, le assenze hanno fiaccato una squadra che non ha la rosa adatta a competere in campionato e in Champions. Resta l’amarezza per aver fallito un’impresa che sembrava anche alla portata dei nerazzurri. Hanno lottato, hanno creato occasioni, hanno messo in crisi una squadra blasonata e temibile anche senza il genio di Messi e rimaneggiata da un turnover che ha privilegiato i più giovani. I settantamila di San Siro hanno spinto e sostenuto l’Inter per novanta minuti, rispondendo con calore e partecipazione all’appello di Conte. All’86', mentre l’Inter cercava disperatamente il gol della qualificazione, è arrivato come una mazzata il 2-1 di Fati mentre il Dortmund vince contro lo Slavia. Fuori dalla Champions tra gli applausi e a testa alta. Ora resta l’Europa League da onorare e un campionato da giocare per ora da capolista. L’Inter gioca propositiva, crea tanto ma spreca troppo. Ha subito una buona palla D’Ambrosio ma tira fuori misura. Al 7' segna Lukaku in fuorigioco. Il Barcellona però non è venuto a Milano per cedere il fianco. Al 9' Perez spaventa con un diagonale neutralizzato in tuffo da Handanovic. Intanto da Dortmund arrivano cattive notizie, il Borussia si porta in vantaggio. L’Inter prova subito a reagire con Lukaku che si fa murare da Lenglet. Poi è Biraghi a chiamare in causa Neto: bellissima azione nerazzurra ma il portiere respinge. E proprio nel momento migliore per l’Inter arriva la doccia fredda del gol di Perez: lancio verticale di Griezmann, Godin in marcatura su Vidal serve inavvertitamente Perez che sigla l’1-0. La difesa nerazzurra fatica e si soffre, come al 33', quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lenglet fallisce il raddoppio calciando a fil di palo. Al centrocampo nerazzurro manca qualità e si sente la mancanza di Sensi e Barella. L’Inter comunque non si dà per vinta. Al 33' Lautaro prova con uno stop e tiro di prima intenzione ma Neto si oppone ancora. Poi al 37' D’Ambrosio non inquadra la porta di testa. La tensione a San Siro è palpabile. Ma trenta secondi dopo la notizia dell’1-1 dello Slavia Praga, arriva anche il gol di Lukaku: Lautaro protegge palla, serve il belga che dalla distanza di sinistro buca Neto. Esplode San Siro che ricomincia a respirare. L’Inter deve stringere i denti anche nella ripresa: al 13' Griezmann calcia potente di sinistro ma Handanovic respinge. Il Borussia si porta di nuovo avanti e contemporaneamente a San Siro Lukaku si divora il 2-1 calciando addosso a Neto da due passi. Poco dopo ancora il belga spreca clamorosamente allungandosi troppo la palla lanciato a rete. Prova così a far tutto da solo Lautaro, il migliore in campo per l'Inter, che con un pallonetto fa fuori Lenglet ma calcia a lato. Poi al 28' segna ma da posizione irregolare. Conte si gioca il tutto per tutto e mette in campo anche Politano ed Esposito, schierando tutti gli attaccanti disponibili. Al 34' altro gol di Lautaro anche questo annullato. Il gol regolare non arriva e la squadra, troppo sbilanciata, subisce invece il colpo del ko firmato da Fati appena entrato, il più giovane marcatore della storia della Champions. San Siro inizia a svuotarsi, l'Inter troppo sprecona saluta la Champions e da domenica tornerà a concentrarsi solo sul campionato e a difendere il primo posto.

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