Ci siamo. Zlatan Ibrahimovic è pronto a tornare al Milan. Contratto di sei mesi a circa 3 milioni netti con un’opzione sul rinnovo per un altro anno (a circa 6 milioni) in base al raggiungimento di determinati obiettivi personali, per gol e presenze.
Mancano solo alcuni dettagli secondari ma l’intesa c'è per un’operazione avviata verso una celere chiusura: lo svedese dovrebbe essere a disposizione di Stefano Pioli già il 30, data della ripresa dei lavori a Milanello e potrebbe già essere convocato per la gara dell’Epifania contro la Sampdoria, nonostante Ibrahimovic non scenda in campo da metà novembre.
Per vederlo in un buon stato di forma serviranno almeno un paio di settimane. L’ottimismo che si respirava a Casa Milan prima di Natale si è concretizzato con i contatti nelle ultime ore, con una apertura decisiva da parte del 38enne, di stanza a Los Angeles. La dirigenza rossonera voleva dare una scossa all’ambiente dopo la batosta (0-5) di Bergamo, imprimere un segnale preciso: la stagione non può essere già scappata via a fine dicembre, vivacchiare a metà classifica non è un’alternativa credibile.
A Ibrahimovic infatti, oltre alle prestazioni, Boban e Maldini chiedono leadership all’interno dello spogliatoio, mentalizzare i più giovani al lavoro quotidiano e trasmettere lo spirito vincente che ha sempre avuto nel corso della sua carriera. Pioli, uno dei principali sponsor per questa operazione, ora dovrà trovare un modo per inserire Ibra: potrebbe virare sulle due punte e rinunciare a Suso - il più fischiato dei tifosi - oppure continuare a puntare sul 4-3-3 con lo svedese nel ruolo di prima punta.
In questo caso uno tra Piatek e Leao potrebbe essere prestato fino a giugno. Il Milan punta anche Jean-Clair Todibo dal Barcellona, più freddo su Mohamed Elneny nonostante il padre del centrocampista egiziano - di proprietà dell’Arsenal ma in prestito al Besiktas - abbia dichiarato di «essere in trattative avanzate» con i rossoneri.
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