«Quando la pista è difficile, mi piace e mi diverto: così tiro sempre a tutta». Eccola qui la spiegazione che l’azzurro Dominik Paris ha fornito per raccontare questo suo ennesimo trionfo a Bormio. Paris in 1.49.56 ha infatti vinto la discesa di coppa del mondo sulla pista Stelvio, una delle più' massacranti e difficili al mondo, valida come recupero di quella annullata sabato scorso per maltempo in Val Gardena. Per Domme, altoatesino di 30 anni, è la quarta vittoria in discesa su questa pista ed anche la terza in serie. In più ha però vinto l’anno scorso anche il superG domando la Stelvio anche in questa disciplina. Con cinque vittorie in totale è definitivamente lui il re di questa pista che un tempo era territorio esclusivo di caccia di austriaci e americani. Per l’azzurro è stata la 17/a vittoria ed il 35/o podio in carriera mentre nel palmares ha pure il titolo mondiale di superG conquistato un anno fa oltre alla coppa del mondo in questa specialità. «Devo dire che oggi sono andato al limite perchè non volevo succedesse come a Lake Louise dove in due gare mi sono ritrovato improvvisamente secondo», ha raccontato l'azzurro. La sua è stata una cavalcata impressionante: 4 centesimi di secondo di vantaggio al primo intermedio che diventano 28 al secondo. Poi, all’imbocco della terribile diagonale della Carcentina, Domme ha toccato una porta. «Si - ha spiegato l'azzurro - ho temuto di perdere velocità ed un pò di tempo. Ma ho continuato a tirare al massimo». Ed infatti al terzo intermedio il vantaggio sull'austriaco Matthias Mayer, allora in testa, seppur ridotto era pur sempre di 19 centesimi che sono ridiventati 28 al quarto. Dominik ha poi chiuso alla sua maniera scendendo in maniera travolgente sullo schuss finale. Il suo vantaggio su Mayer, terzo a fine gara in 1.49.98, è stato di buoni 42 centesimi. Solo l’asso svizzero Beat Feuz - secondo sul podio - è riuscito poi a rosicchiare pochi altri centesimi all’azzurro finendo in 1.49.95 , con 39 di distacco dall’ormai leggendario altoatesino. Ed il pensiero di Paris dopo la vittoria è subito corso alla leggendaria Streif di Kitzbuehel paragonandola allo Stelvio quanto a difficoltà. «Sono piste durissime in cui riesco a rendere al meglio», ha spiegato ricordando che anche nella passata stagione dopo aver vinto a Bormio aveva vinto pure a Kitzbuehel, ottenendo così il suo quarto successo sulla Streif, nel tempio dello sci in cui è ormai un officiante riconosciuto. Per l’Italia dopo Paris in classifica c'è stato Mattia Casse ma 18/o in 1.51.75 dopo esser stato terzo nella prova cronometrata Più indietro gli altri, in particolare Emanuele Buzzi 29/o, Peter Fill 31/o e Matteo Marsaglia 37/o. Domani sulla Stelvio di Bormio ancora una discesa sugli interi 3.270 metri della pista: Paris ci riproverà, si può starne certi. E domani a Lienz, in Austria, slalom gigante donne. Ci riproverà a vincere pure Federica Brignone, vittoriosa nell’ultima edizione di questa gara e vittoriosa anche nell’ultimo gigante di cdm a Courchevel una decina di giorni fa.