Trascinato dal pubblico del San Paolo il Napoli fa il miracolo e costringe la Juventus alla resa. Sarri esce sconfitto dal suo ex stadio, alla sua prima uscita sulla panchina della Juve da avversario degli azzurri. I fischi dagli spalti sottolineano oltre che il disamore del pubblico nei suoi confronti anche la prestazione assolutamente incolore dei bianconeri che vengono nettamente superati in campo dagli azzurri. Per il Napoli è un successo che può segnare la svolta nella stagione. Sarri sceglie di giocare con il tridente offensivo e contrariamente alle previsioni schiera il fischiatissimo Higuain al fianco di Dybala e Ronaldo, mandando in panchina Ramsey. Gattuso risponde con un 4-3-3 molto abbottonato in cui Callejon finisce sostanzialmente per allinearsi ai tre di centrocampo e quando occorre perfino per dare una consistente mano in difesa. Il primo tempo è giocato a ritmi non certo forsennati e risulta abbastanza noioso. Basti pensare che nei primi 45' di gioco le due squadre non riescono a creare neppure un’occasione da gol. Il Napoli aspetta i bianconeri nella propria metà campo, lasciando alla Juventus il possesso palla per lunghi tratti di gara, e quando riparte lo fa con azioni ragionate, facendo girare il pallone da una parte all’altra del terreno di gioco. Gli uomini di Sarri provano soprattutto a sfruttare la fascia sinistra con la catena formata da Mario Rui, Zielinski e Insigne, ma quando il pallone arriva al centro dell’area di rigore dei campioni d’Italia Milik è sempre circondato da troppi avversari e non è mai aiutato dai compagni per riuscire a rendersi in qualche modo pericoloso. Sul fronte opposto Ronaldo gioca prevalentemente a sinistra con Higuain in posizione più centrale. Dybala, soprattutto quando Cuadrado riesce a spingere sul suo lato, retrocede in diverse occasioni per farsi vedere dai centrocampisti e tentare di inventare qualcosa nella zona intermedia tra l’attacco e il centrocampo. Ma il Napoli è continuamente disposto su due linee ravvicinare e gli spazi per la Juventus sono sempre molto limitati. Nella ripresa il Napoli si predispone con maggiore continuità all’offensiva e sfiore il gol con un tiro dalla media distanza di Zielinski che sorvola di poco la traversa. È lo stesso polacco, al 17' a portare in vantaggio gli azzurri, ribattendo in rete una corta deviazione di Szczesny su tiro di Insigne da fuori area. Sarri manda in campo Douglas Costa e Bernardeschi al posto di Matuidi e Dybala e l’asse del gioco si sposta nuovamente nella metà campo dei padroni di casa. Il Napoli prova a spezzare il predominio del gioco juventino con ripartenze veloci, ma sempre con un gioco fatto di fraseggi stretti e passaggi corti. La tattica degli azzurri risulta vincente. Al 41' un’azione molto ben organizzata libera al tiro dalla media distanza Insigne che manda il pallone in fondo alla rete. La Juventus con un colpo di coda al 45' riduce le distanze con un colpo da biliardo di Ronaldo che servito dalla distanza da Bentancur, anticipa Meret e manda la palla in rete. Nei restanti quattro minuti, però, la Juve non costruisce nulla e la partita finisce senza patemi per i padroni di casa. È il trionfo per il Napoli e per Rino Gattuso, una disfatta per Sarri e per la Juve. La vendetta del San Paolo con il suo ex allenatore si compie nella maniera più inaspettata e più esaltante per tifosi partenopei.