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Barella lancia l'Inter, 2-1 alla Fiorentina e semifinale di Coppa Italia

Nella serata dell’esordio di Eriksen, l’Inter torna a vincere e centra la qualificazione in semifinale in Coppa Italia in cui affronterà il Napoli di Gennaro Gattuso. Conte ritrova così il sorriso dopo la rabbia del pari con il Cagliari e il finale di accese proteste, grazie al 2-1 decisivo di Barella.

Non è ancora l’Inter del girone d’andata, squadra dai ritmi impressionanti e sempre padrona del campo ma la vittoria era fondamentale per fare morale e ritrovare lo slancio anche in campionato. Le assenze di Sensi, Gagliardini e De Vrij si fanno sentire ma anche con una squadra rimaneggiata a centrocampo e in difesa, l’Inter riesce a chiudere la pratica Coppa Italia.

Debutto in nerazzurro per Eriksen, nel tripudio di San Siro, primo approccio al calcio italiano per il danese che ha bisogno di tempo per le grandi giocate. Conte sorprende tutti e schiera una squadra a trazione anteriore con Lukaku, Lautaro e Sanchez in campo dal 1'. Una scelta che non convince, almeno nel primo tempo e con questi interpreti, perché probabilmente il 3-4-1-2 sarà il nuovo modulo dell’Inter con Eriksen in campo, trequartista al posto di Alexis.

E così accade nella ripresa, una frazione di gioco sacrificata quindi per abituare la squadra al nuovo assetto tattico. Perché il primo tempo delude, i nerazzurri faticano a costruire, lanci lunghi poco precisi, errori in ogni reparto e i tre attaccanti che faticano a trovarsi. L’Inter sblocca la partita con un gol fortunato di Candreva che, dopo una combinazione con Vecino e Lautaro, si trova la palla davanti alla porta e segna appoggiando in rete. Il massimo risultato con il minimo sforzo.

La Fiorentina, comunque, non approfitta del momento opaco dell’Inter e Handanovic non viene mai chiamato in causa. Solo Lirola al 4' spaventa San Siro con un tiro di poco a lato. Nella ripresa l’Inter scende in campo con un approccio più convinto. Barella, il migliore del primo tempo, lancia a rete Lautaro che conclude però a lato. L’argentino è nettamente più propositivo, va vicino al gol anche al 10' sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un tiro al volo.

Poi è Vecino di testa ad impegnare Terracciano che in tuffo toglie la palla dall’angolo basso. Ma proprio quando il raddoppio nerazzurro sembra nell’aria, arriva la reazione della Fiorentina con Chiesa che dal limite cerca la conclusione potente deviata in angolo. E sugli sviluppi del corner arriva il pari di testa di Caceres che sovrasta Lautaro.

E al 19' sciupa clamorosamente Vlahovic: la difesa nerazzurra lo lascia solo davanti alla porta e l'attaccante si fa ipnotizzare da Handanovic che respinge con una mano. Conte richiama Sanchez e fa debuttare Eriksen nel tripudio di San Siro. Un minuto dopo è di nuovo vantaggio nerazzurro con Barella: cross dalla destra di Vecino, Milenkovic respinge di testa e il centrocampista dal limite di controbalzo segna di destro.

Esordio anche per Moses al posto di Candreva. Al 38' segna Lautaro ma il gol è annullato per fuorigioco. L'argentino mancherà a questa Inter, a Udine e nel derby, perché Sanchez è ancora fuori forma, Eriksen ha bisogno di capire i meccanismi di gioco della nuova squadra, ma il campionato non ammette errori per poter sognare.

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