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Fair play finanziario, Manchester City fuori dalla Champions League per due anni

epa08188588 Manchester City's manager Pep Guardiola (C) reacts after watching his team go 2-0 down during the English Premier League soccer match between Tottenham Hotspur and Manchester City at the Tottenham Stadium in London, Britain, 02 February 2020. EPA/ANDY RAIN EDITORIAL USE ONLY. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications

Due anni senza coppe e 30 milioni di euro di multa: è la pesantissima sanzione che l’Uefa ha oggi comminato al Manchester City, 'reò - agli occhi della commissione disciplinare di Nyon - di aver violato le regole del Fair Play Finanziario. Il divieto di partecipazione alle coppe vale per le stagioni 2020/21 e 2021/22.

I motivi che hanno indotto la Federcalcio europea a prendere questa pesante decisione nei confronti del club britannico vanno ritrovati - ha spiegato l’Uefa in una nota - nelle «gravi violazioni del regolamento sulle licenze e sul fair play finanziario, sopravvalutando le entrate delle sue
sponsorizzazioni nei suoi conti e nelle informazioni relative al
break-even presentate all’Uefa tra il 2012 e 2016. La Camera giudicante - si legge ancora - ha anche riscontrato che il Club non ha collaborato alle indagini sul caso da parte del CFCB».

Secondo quanto pubblicato all’epoca, l’Uefa aveva denunciato il
club inglese per mancanza di trasparenza nei ricavi di 140 milioni di euro attraverso sponsorizzazioni di dubbia provenienza poiché provenivano da società controllate dal suo proprietario, lo sceicco Mansour bin Zayed.

Il Manchester City ha già annunciato che ricorrerà al Tas di Losanna e l’eventuale squalifica entrerà in vigore solo dopo la pronuncia del tribunale arbitrale dello Sport.  In un comunicato pubblicato sul proprio sito, i Citizens si sono detti «delusi, ma non sorpresi dalla decisione» e hanno accusato l’Uefa di non essere imparziale, preannunciando appunto il ricorso «il prima possibile» al Tas di Losanna perché a giudicare «ci sia un organo indipendente».

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