Mercoledì 20 Novembre 2024

Insulti razzisti ad avversari, il Cagliari vieta a vita l’accesso allo stadio a tre tifosi

Lo aveva promesso il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, all’indomani del clamore suscitato dalla denuncia dell’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku, che fece il giro del mondo, vittima di 'buh' razzisti alla Sardegna Arena. «La nostra intenzione è individuare, isolare ed estromettere dalla propria casa gli ignoranti», aveva detto il numero uno del club rossoblù nel condannare l’episodio. Pochi, sparuti ma non meno deprecabili insulti, non sentiti dall’arbitro durante la gara e da gran parte dello stadio, tanto è vero che il giudice sportivo non sanzionò il Cagliari. Ma da allora il club sardo si è messo al lavoro, ogni domenica, per evitare il ripetersi di certi episodi, e oggi è arrivata la decisione di emettere tre misure interdittive a vita «rivolte ad altrettanti tifosi riconosciuti e denunciati per aver rivolto a giocatori avversari parole discriminatorie e offensive di carattere razzista durante le gare disputate alla Sardegna Arena nel corso degli ultimi mesi». Si tratta di tre tifosi, titolari di biglietto occasionale nei settori Distinti e Tribuna. «A chi si è macchiato di queste azioni deprecabili - fa sapere la società del presidente Giulini - sarà impedito di entrare alla Sardegna Arena, per qualsiasi manifestazione, per sempre». Subito è arrivato il plauso di Federcalcio e Lega Serie A. «Il calcio italiano sta combattendo una lotta senza quartiere contro il razzismo - commenta il presidente della Figc Gabriele Gravina - per questo desidero congratularmi con il Cagliari Calcio per l'intransigenza che ha mostrato con questa decisione». Gli fa eco il numero uno della Lega Paolo Dal Pino: «Complimenti al Cagliari e al presidente Giulini per aver dato seguito con azioni concrete a quanto annunciato in tema di lotta al razzismo. Questa è la strada da seguire per allontanare per sempre comportamenti incivili dai nostri stadi».

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