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Juventus-Inter a porte chiuse? Agnelli: "La priorità è la salute pubblica. Guardiola non è un'eresia"

Andrea Agnelli

Parlare di Juventus-Inter a porte chiuse non è un tabù. Nemmeno per il presidente bianconero, Andrea Agnelli, ospite di Radio24: «In questo momento la priorità è la tutela della salute pubblica, partendo da questo presupposto c'è un dialogo in corso con le autorità, ma qualunque determinazione sarà presa, è importante che sia a tutele della salute pubblica».

«Il calendario è estremamente intasato - ha proseguito Agnelli -, frutto di scelte pregresse a cominciare dall’inizio del campionato tardi e della sosta natalizia. Ovvio che adesso si è in difficoltà ma, ripeto, noi ci adegueremo a quello che decideranno gli enti preposti». Con Juventus-Inter alle porte, Agnelli ricorda che allo stato «l'ordinanza vale fino a sabato, quindi si gioca ma prima viene la tutela della salute pubblica e sarà deciso di giocare a porte chiuse sappiamo che sarà comunque la soluzione migliore».

Quanto all’ipotesi di giocare il big match al Sud, «organizzare una partita del genere in uno stadio diverso da quello ipotizzato è molto complicato. Ovvio che lo spettacolo a porte chiuse ne risentirebbe, però da addetti ai lavori dobbiamo pensare prima alle altre priorità».

«Dire che nessuno pensi a Guardiola sarebbe un’eresia. Però in questo momento della sua vita è estremamente felice dov'è, al di là delle contingenze. Se io sono felice dove sono difficilmente lascio per dove sono». Spiega Agnelli. Se fosse libero la prossima estate? gli viene chiesto: «Noi siamo molto contenti di Sarri, al di là delle cene che facciamo - la risposta del n.1 bianconero - Abbiano un contratto di tre anni, la forza di un’idea è nella prosecuzione del tempo, la priorità è proprio questa. Noi volevamo Sarri e abbiamo preso Sarri».
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