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Serie A tra virus e rinvii, Lazio "capolista provvisoria" nel caos

Virus, rinvii, tumulti, sospetti, caso Milan, pioggia di gol Atalanta (sette). Tutto dal divano di casa, visto che si è giocato poco. Va in scena il caos. La Lazio, anche per il rumoroso silenzio della Juve e dell’Inter, che non si sono scornate, è saltata in testa alla classifica molto provvisoria del campionato. Alcuni pensano che sia un segno del destino, perchè tutto sta favorendo la squadra capitolina che avrà un presidente molto "presente e influente" nelle decisioni del calcio, ma ha anche tanti meriti tecnici.

Da Immobile capocannoniere del campionato a un attacco che è secondo solo a quello dell’Atalanta (70-60: scontro diretto nel prossimo turno, se si giocherà), alla seconda difesa. E si è fatta apprezzare anche per il gioco. Oltretutto abbastanza recentemente la Lazio ha battuto la Juve e l’Inter, suoi avversari diretti, e quindi i meriti non sono solamente "politici" (come insinuano alcuni) ma soprattutto di gioco. Certo, l’Inter ha due partite in meno e potrebbe essere alle costole della nuova capolista e la Juve con i tre punti della partita da recuperare potrebbe addirittura scavalcarla. Già alcuni parlano di campionato falsato, ma noi preferiremmo invece definirlo anomalo.

Molti altri "nemici" del calcio non amano gli 0-0, la discrezionalità, la difficoltà di definire una verità univoca per quanto riguarda gli episodi di una gara. Tutte cose che per alcuni costituiscono il fascino di questo gioco, come l'imprevedibilità, mentre per altri alimentano dubbi di pastette e favoritismi. Ma i capoccioni del pallone che si sono alternati ai vertici mondiali pensano a nuovi "mercati" da conquistare e il vecchio gioco (che era) il più bello del mondo, sta diventando un’altra cosa: le regole sono cambiate ad uso e consumo di altri "clienti".

Se Valentino Mazzola tornasse a vedere una partita d’oggi non ci capirebbe nulla e forse abbandonerebbe lo stadio. Un accenno merita anche il "caso" Milan, dove Maldini e Boban non sembrano a loro agio con i nuovi proprietari. Avranno ragione, chissà, ma chi viene da lontano spesso non capisce e si chiede come mai da noi uno più uno non fa sempre due. Anche qui, soldi e potere. Tornando a questa anomala "mezza" giornata di campionato, la Lazio -come già detto- ha battuto il Bologna dell’"amico" Sinisa Mihajlovic, il Napoli ha dato un’altra prova della rinascita (terza vittoria consecutiva) infliggendo al Torino la sesta sconfitta di seguito. L’Atalanta (miglior attacco con 70 gol, retroguardia non altrettanto) ha strapazzato il Lecce (peggior difesa con 56 reti subite).

I salentini avevano pure rimontato due gol ma con un Ilicic in gran giornata è finita in goleada: sette gol (a due): Dea sempre più in corsa per la Champions. Ma la Roma non ha mollato e ha vinto in rimonta a Cagliari "trovando" due gol di Kalinic. Il Cagliari (bravo Pereiro, doppietta Joao Pedro) è in crisi e ha subito contestazioni, dopo l’undicesima partita senza vittoria. I giallorossi hanno ripreso a marciare, dopo un brutto periodo e un finale difficile per la sua difesa. Nel Monday Night si sarebbe dovuta giocare anche Sampdoria-Verona ma anche questa partita è stata rinviata. Attendendo gli eventi, diremo (come Lorenzo il Magnifico): chi vuol esser lieto sia (cioè la Lazio) di doman non v'è certezza (cioè per tutti gli altri).

Le diatribe fra Juventus e Inter, poi, hanno riportato alla ribalta antichi (e nuovi) rancori. Si auspica una pax calcistica: pare che le date cambieranno ancora. Son volate minacce e accuse e il clima non è dei migliori. Con tante partite rinviate e non tutti i recuperi fissati e con la Coppa Italia che si sta inserendo in tutta la sua importanza, che dire? Ci sono squadre che devono recuperare due gare (Inter, Parma, Sassuolo, Sampdoria e Verona), altre una (Juventus, Atalanta, Milan, Cagliari, Fiorentina, Udinese, Torino, Brescia e Spal), cioè 14 squadre su 20. Certamente la Lazio non ha responsabilità per il Coronavirus. Nessuno ne ha, ma il fatto che sia estremamente difficile trovare date libere per i recuperi denuncia il fatto che si gioca troppo, un pò perchè ormai è così in tutto il mondo, un pò perchè i soldi fanno gola a tutti.

Ci sarebbe da ripensare al campionato a 18 squadre che sarebbe più "logico", restituirebbe spazi ai recuperi e alla Nazionale. Con tutto il rispetto per gli "inguaiati" del momento, ci sono squadre che fanno solo da cuscinetto. Tutto si è evoluto per facilitare lo spettacolo, per farlo amare anche in zone del mondo dove il calcio non piace per i pareggi: gli americani, che hanno un’idea della vita in cui prevale il più forte, non "capiscono" che in una competizione non ci sia un vincitore e non digeriscono il fuorigioco, la volontarietà o involontarietà di un fallo stabilita da un uomo fallibile.

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