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Il tennis studia la ripartenza, il 15 maggio si decide sulla stagione

Dagli Us Open al Roland Garros fino agli Internazionali d’Italia, il grande tennis non vede l’ora di tornare a rete mettendosi alle spalle il Coronavirus. E la settimana che si sta per aprire dovrebbe vedere importanti novità non solo sul fronte della ripartenza del calcio in Italia e in Europa, ma anche riguardo al tennis.

A rivelarlo il presidente dell’Atp, Andrea Gaudenzi secondo cui a metà maggio si prenderanno le prime decisioni per i tornei estivi: «Smettere ora - assicura l’ex tennista azzurro - non sarebbe saggio, nessuno sa cosa accadrà. Vogliamo rimanere ottimisti».

Al momento lo stop del circuito resta fino al 12 luglio: la prima dead line per decidere il futuro di quel che resta della stagione è stata fissata per metà maggio, come conferma lo stesso Gaudenzi: «Al momento davanti a noi ci sono solo scenari ipotetici ed è per questo che non abbiamo ancora deciso. Tra le opzioni potrebbero esserci le porte chiuse, oltre a varie scelte da fare in merito alle restrizioni per i viaggiatori. Ci siamo dati il 15 maggio come data di scadenza per i tornei post Wimbledon a luglio e il primo giugno per decidere sugli appuntamenti di agosto. Abbiamo una finestra che va dalle sei alle otto settimane per decidere se giocare o no un torneo, non di più. Però, ripeto voglio essere ottimista».

Da decidere poi il destino degli US Open in calendario a fine agosto. Resta poi da vedere se il Roland Garros sarà riprogrammato dal 27 settembre all’11 ottobre, spostato quindi di un’altra settimana rispetto alle date comunicate inizialmente, in accordo con ATP, WTA e ITF per far spazio alla stagione sulla terra rossa che prevede anche gli Internazionali BNL d’Italia. Quello delle restrizioni dei viaggi è un punto cruciali e non a caso in diversi Paesi si pensa a dei circuiti nazionali per far ripartire l’attività ad alto livello.

«Ogni paese è in una situazione diversa e sarà difficile organizzarsi con nazioni in fasi diverse e con regole differenti - sottolinea il presidente ATP - la Svezia, ad esempio sta avendo un approccio differente, potremmo pensare di giocare un torneo lì, ma è evidente che allo stato attuale non possiamo portare 100 giocatori in Svezia».

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