Troppo complicato pensare di tornare in campo. Eurolega ed Eurocup non riprenderanno: dopo la sospensione decisa lo scorso 12 marzo a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, oggi è arrivata la decisione di fermare definitivamente le due competizioni. L’Esecutivo di oggi, che comprendeva gli 11 club con licenza pluriennale, dopo aver esplorato le varie opzioni ha scelto di mettere un punto finale alla stagione 2019-20 considerando una serie di fattori: la salute e la sicurezza di atleti, tifosi, staff, partner e comunità locali resta la priorità assoluta; l’evoluzione della pandemia non garantisce a tutte le squadre le stesse condizioni per prepararsi, oltre alle diverse restrizioni sugli spostamenti che potrebbero impedire alle squadre di viaggiare. A questo si aggiunge il fatto che, con tre settimane di allenamento, ci sarebbe stato un elevato rischio di infortuni e dal punto di vista dei protocolli non ci sono le garanzie sufficienti per pensare di completare la regular season entro luglio. Ovviamente nessun titolo verrà assegnato. «È la decisione più difficile presa nei nostri vent'anni di storia - ammette Jordi Bertomeu, presidente di Eurolega - Nei prossimi mesi avremo una sola e unica missione: fare tutto quello che è in nostro potere per tornare più forti e offrire la nostra migliore versione, dentro e fuori dal campo, per quando potremo ritrovare i nostri tifosi. Questa non è la fine ma piuttosto un nuovo inizio». La Eurolega 2020-21 ripartirà con le 18 formazioni che erano al via della stagione in corso (per l’Italia c'è la AX Armani Exchange Milano) mentre hanno garantito il posto nella prossima Eurocup le 8 formazioni che si erano qualificate per i quarti (comprese Virtus Segafredo Bologna e Umana Reyer Venezia) a cui si aggiungeranno altre 16 formazioni sulla base delle classifiche nazionali. Fissate anche le date per la nuova stagione: il 30 settembre partirà l’Eurocup, l’1 ottobre l’Eurolega.