L’Inter cancella polemiche e discussioni, vince contro il Getafe e si qualifica ai quarti di Europa League. Sorride Conte che rafforza la sua posizione grazie al giocatore chiesto a gran voce la scorsa estate Romelu Lukaku e all’attaccante che fatica ad inserire nel suo gioco Christian Eriksen. Il Getafe lotta ma si arrende quando Molina sbaglia dal dischetto un rigore concesso per fallo di mano di Godin. Per sapere quale sarà il futuro della panchina nerazzurra, bisognerà dunque aspettare ancora. L’ad Beppe Marotta prima della partita non si sbilancia, evita di entrare nel merito e si limita a dire che «non è stata presa posizione su quelle che sono dinamiche del calcio». Domani si conoscerà l'avversaria dei nerazzurri, cioè la vincente di Bayer Leverkusen-Glasgow Rangers con i tedeschi favoriti grazie al 3-1 dell’andata ma la sensazione è che i nerazzurri possano davvero puntare al trofeo se riusciranno a mantenere alta la concentrazione per le prossime due settimane. L’Inter si dimostra sempre più squadra, compatta e rodata, per la quarta partita consecutiva non subisce gol, grazie all’ottima prestazione di De Vrij e Bastoni, e può contare su individualità importanti come Lautaro, Lukaku ed Eriksen. Nel primo quarto d’ora di gioco, però, l’Inter subisce l’avvio a ritmi altissimi del Getafe. Dopo 2' Handanovic si supera e, in tuffo, riesce a deviare un colpo di testa di Maksimovic. C'è da soffrire e stringere i denti. I diciassette giorni avuti a disposizione dalla squadra di Bordalas sembrano fare la differenza, sopratutto a livello fisico. E al 18' altro brivido: Mata riceve palla in area da Cucurella ma temporeggia troppo favorendo l’intervento dei difensori dell’Inter. Ma arrivati quasi alla mezz'ora di gioco, cala il ritmo degli spagnoli e le qualità tecniche di Lautaro prima e Lukaku poi fanno la differenza. L’Inter rialza la testa e il baricentro. E al 33' è ancora una volta Lukaku a risolvere le situazioni spinose con un gran gol di fisico da attaccante vero, sovrasta Exteira e batte Soria. Esultanza in panchina e dito al cielo per il belga che raggiunge i trenta gol in stagione e segna per otto partite consecutive in Europa League eguagliando il record di Alan Shearer del 2005. Ad inizio ripresa Barella e D’Ambrosio vanno vicini al raddoppio ma il Getafe riesce a salvarsi. La partita è ruvida, fisica e gli spagnoli non sono una squadra che getta facilmente la spugna. E dopo 20' Handanovic deve intervenire ancora per deviare sopra la testa un colpo di testa di Mata da posizione ravvicinata. Al 28' l’episodio che avrebbe potuto cambiare gli equilibri: l’arbitro Taylor riguarda al Var un colpo di mano di Godin in area di rigore e indica il dischetto. Calcia Molina che sbaglia clamorosamente non inquadrando la porta. Al 37' Conte concede qualche minuto ad Eriksen che riesce subito a mettere la sua firma sulla partita: il danese sfrutta un errore di Djené e calcia di forza in rete. Ci prova anche Sanchez, entrato a metà ripresa, per coronare l’ufficialità del suo trasferimento all’Inter attesa per domani mattina ma senza riuscirci. Avrà altre occasioni, la prima già lunedì.