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Nations League: la Bosnia frena l'Italia: pari azzurro dopo 11 vittorie

Federico Chiesa

L'Italia non brilla e, dopo 11 vittorie di fila, s'inceppa, facendosi imporre il pari (1-1) dalla Bosnia, che resta addirittura in vantaggio per una decina di minuti - grazie al gol di Dzeko - ma viene raggiunta dalla rete di Sensi, complice una deviazione avversaria.

Nella culla azzurra di Firenze, la squadra di Roberto Mancini non offre una delle migliori prestazioni, ma di attenuanti ne ha da vendere: molti giocatori hanno ripreso da poco la preparazione, altri risentono dei pesanti carichi di lavoro accumulati in ritiro, altri ancora il ritiro non lo hanno proprio iniziato, perché reduci dalle coppe europee.

L'Italia procede a fari spenti, idee e brillantezza scarseggiano, mentre la Bosnia è più avanti nella preparazione. Il ct prosegue sulla strada del 4-3-3 e, per un disguido, è costretto a mandare in campo Acerbi, non Chiellini. In attacco Chiesa a destra e Insigne a sinistra affiancano Belotti, mentre a centrocampo Sensi detta i tempi, con Lorenzo Pellegrini e Barella pronti a sostenerlo.

La Bosnia, priva di Pjanic, è tutta nei piedi di Dzeko, che detta i tempi, fa salire la squadra, impone la propria legge nella trequarti. L'inizio è col freno a mano tirato, su entrambi i fronti. Le energie non sono molte e bisogna saperle dosare, perché la serata è fin troppo umida, la condizione piuttosto precaria. Gli spalti sono vuoti ed è un vero peccato che la Nazionale, dopo 10 mesi di stop, non riceva l'abbraccio dei propri sostenitori.

Ma era importante rompere il ghiaccio, per riprendere il discorso interrotto dopo una lunga serie di vittorie. Insigne e Chiesa suonano subito la carica, con il viola che va al tiro, ma la Bosnia si rifugia in angolo. Gli ospiti controllano, alzano il pressing, anche se l'Italia sembra vogliosa di fare la partita. Le gambe, tuttavia, non sempre sorreggono i propositi bellicosi degli azzurri. Insigne ci prova su punizione: alto. Dieci minuti dopo la Bosnia pareggia i conti con Visca, che non inquadra la porta.

Al 34' la prima conclusione nello specchio della porta: è di Belotti, che impegna Sehic. Poi, l'intervallo. I ct confermano gli schieramenti e al 7' Insigne prova a sorprendere il portiere, con una parabola arcuata. E' la Bosnia, però, a sfiorare il gol all'8': Hodzic si libera di Donnarumma e, da posizione molto defilata, timbra il palo. Mancini comincia ad arrabbiarsi e chiede ai suoi di non perdere la concentrazione.

Al 10' l'Italia pareggia il conto dei pali con Insigne che, di testa, raccoglie un lungo lancio dalla destra di Chiesa, e per poco non regala l'1-0 all'Italia. Al 12' la Bosnia sblocca con il suo uomo migliore, Edin Dzeko, che raccoglie nel cuore dell'area un colpo di testa di Toni Sunjin e batte Donnarumma.

Il gol scuote un po' l'Italia che alza il baricentro e comincia a gestire la manovra con maggiore continuità. Il gol è una logica conseguenza del possesso palla che è nettamente a favore degli azzurri: sul tiro di Sensi, la deviazione di Sunjic spiazza Sehic: è l'1-1. L'Italia insiste e comincia a sfruttare le fasce: al 26' Florenzi si inserisce e va al tiro, costringendo a un grande intervento il portiere bosniaco.

Le sostituzioni ridisegnano gli schieramenti e a trarne benefici sono gli ospiti che, in pieno recupero, con Besic in contropiede - dopo l'ottima prepatazione di Dzeko - per poco non regalano un brutto epilogo a Mancini. L'Olanda ci aspetta ad Amstedam lunedì.

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