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Open d'Italia, per Berrettini e Nadal niente semifinale

Matteo Berrettini

Si infrange il sogno di Matteo Berrettini e Rafa Nadal dice addio alla 10/a vittoria finale, spianando così la strada per il successo a Novak Djokovic. Le prime vittime illustri degli Open d’Italia di tennis arrivano già dai quarti. Il romano era l’ultimo azzurro in corsa e si è dovuto arrendere al norvegese Casper Ruud, n.34 al mondo, che lo ha battuto al tie-break del terzo set per 4-6, 6-3, 7-6(5). Lo spagnolo ha pagato la condizione non al top dopo sei mesi senza tennis.

Il primo a salutare la 'bolla' del Foro Italcio è stato l'azzurro. «Un pò di amarezza c'è. Non sono soddisfatto, ho perso e volevo arrivare in semifinale, ma sono fiero di me», esordisce Berrettini, ultimo azzurro in tabellone e favorito alla vigilia contro un Ruud che non si era mai spinto così avanti in un torneo di tale prestigio. «Ma abbiamo visto che il ranking non conta molto», sottolinea Berrettini, tenendo a precisare che «arrivare qui da top ten è diverso rispetto al venirci con una wild card. È stato un anno difficilissimo, tra infortuni e poche partite. Oggi sono stato molto bravo a reagire e alla fine stavo bene in campo. È andata male e questo mi dispiace». Fatale è stato un tie-break che il giorno prima in entrambi i set aveva vinto nel derby con Travaglia. «Ci sono un pò di punti strani che mi sono rimasti qui...», ammette l’azzurro.

Berrettini si sarebbe regalato la chance di una rivincita con Novak Djokovic. Il serbo è passato in tre set (6-3, 4-6, 6-3) contro il tedesco Dominik Koepfer, che aveva eliminato Lorenzo Musetti agli ottavi di finale e si giocherà l’accesso in finale contro Ruud, primo scontro in assoluto tra i due: «E' uno specialista sulla terra rossa - osserva il serbo - fa impressione vederlo in semifinale ma allo stesso tempo era prevedibile visto che su questa superficie può giocare davvero bene». Alla sua undicesima semifinale a Roma, Djokovic ribadisce: «Qui tutti sono molto gentili con me. Parlo italiano, quindi questo mi avvicina molto alle persone: sento che probabilmente assieme alla Serbia e forse alla Cina, Roma è il posto in cui ottengo il massimo sostegno e dove mi sento davvero al meglio».

Se andrà avanti, in finale non troverà quello che fino a poco prima aveva definito «il favorito» Rafa Nadal. Lo spagnolo inseguiva la decima vittoria agli Internazionali e la decima contro l’argentino Schwartzman, numero 15 al mondo, che in 9 precedenti con Nadal aveva sempre perso. Roma gli ha portato fortuna, ha giocato un tennis solido fin dall’inizio, vincendo 6-2, 7-5 e imponendo il suo ritmo incessante al numero 2 al mondo, evidentemente provato da 6 mesi di stop. Sfuma la grande sfida a Djokovic in una finale che si preannunciava il bis dello scorso anno.

In semifinale Schwartzman se la vedrà contro il canadese Denis Shapovalov, che battuto Dimitrov 6-2, 3-6, 6-2. Era l’ultima giornata senza pubblico, dalle semifinali potranno entrare mille spettatori a sessione (un incontro maschile e due femminili nella sessione diurna, che avrà inizio alle 12; il secondo incontro maschile nella sessione serale, che avrà inizio non prima delle 19) grazie al definitivo via libera alla limitata presenza del pubblico. Gli organizzatori hanno fatto sapere che sono ancora disponibili molti dei 1.000 posti previsti e inizialmente riservati ai soli appassionati che avevano a suo tempo pre-acquistato i titoli di accesso alle tre sessioni finali di gioco del torneo, programmate a maggio.

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