Il contratto fra il Santos e Robinho, tornato nel club che lo ha lanciato nel calcio professionistico, è stato sospeso a causa del processo che lo vede protagonista in Italia per una presunta violenza sessuale in un locale notturno, ai danni di una ragazza albanese, nel 2013, quando il brasiliano giocava nel Milan.
Nel 2017, in primo grado Robinho, assieme a un altro imputato suo connazionale, è stato condannato a 9 anni di carcere, sentenza contro la quale ha fatto ricorso. Ma a causa di questo, anche se non si tratta di un verdetto definitivo, il Santos nei giorni scorsi era stato aspramente criticato per aver preso un giocatore sotto accusa per stupro e sempre a causa di ciò aveva perso alcuni sponsor.
A complicare le cose si è messo poi il fatto che i media del gruppo Globo hanno pubblicato il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche relative a questa vicenda. Robinho, tramite i suoi avvocati, ha ribadito di essere innocente e che «si è trattato di sesso consensuale», intanto però il Santos ha deciso di fare a meno di lui.
Così l'attaccante ha commentato la sospensione tramite i social: «Il mio obiettivo era quello di aiutare il Santos. Mi dà fastidio non poterlo fare, ma è meglio che in questo momento mi concentri sui miei affari personali. Dimostrerò la mia innocenza per i tifosi del Santos e le persone a cui piaccio».
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