Esordio agrodolce per le prime due squadre italiane impegnate in Europa League. Recrimina il Napoli sconfitto in casa per 1-0 dagli olandesi dell'Az Alkmaar. Sorride invece la Roma che sbanca Berna superando in rimonta per 2-1 lo Young Boys. La squadra di Gattuso parte forte e, fin dalle prime battute, mantiene il pallino del gioco pur senza riuscire a sbloccare la partita. Lo squillo di Oshimen al 13esimo minuto viene soffocato dalla bandierina alzata del guardalinee: fuorigioco e gol annullato. A dieci minuti dalla fine del primo tempo invece è Mertens a sciupare da buona posizione, con il destro, la migliore occasione del primo tempo. Il Napoli spreca, l'Az punisce. De Wilt colpisce da dentro l'area freddando Meret e sfruttando lo spazio eccessivo concesso da Koulibaly, alla 250esima partita con la maglia del club partenopeo. Non il miglior modo per festeggiare.
Non serve neanche l'assedio finale. I cambi di Gattuso non cambiano l'esito di una partita che, per quanto visto in campo, il Napoli non meriterebbe di perdere ma che, in fin dei conti, sembra la giusta punizione per un atteggiamento assai diverso da quello mostrato nelle prime tre partite di campionato. L'Az, senza molti giocatori contagiati dal Covid e rimasti in quarantena in Olanda, conquista tre punti fondamentali per il proseguo della manifestazione.
Sembrerebbe una partenza falsa anche quella della Roma in Svizzera. Al 13esimo minuto l'arbitro spagnolo, Carlos del Cerro Grande, punisce una leggerezza di Cristante che ostacola Rieder appena dentro l'area. Il penalty è glacialmente realizzato dal camerunense Nsame che con un tiro angolato spegne le velleità di Pau Lopez, tornato a difendere i pali della porta giallorossa. La squadra di Fonseca, che ha optato per un cospicuo turnover, appare lenta, impacciata e con poche idee. Davanti Mayoral s'impegna ma è servito poco e male. Per fortuna del club capitolino le cose cambiano nella seconda frazione di gioco. Entrano Dzeko, Veretout e Mkhitaryan e certi automatismi sembrano di colpo tornare a essere funzionali.
E in quattro minuti, grazie alle sostituzioni, la partita cambia padrone: prima grazie a Bruno Peres che sfruttando un assist filtrante dell'attaccante bosniaco supera il portiere avversario in uscita. È il 69esimo minuto. Quattro minuti dopo a gioire è il difensore Kumbulla, arrivato quest'estate dal Verona, abile a correggere in rete un cross perfetto del centrocampista armeno. Nel finale c'è spazio anche per un ottimo intervento di Pau Lopez che prova, attraverso la coppa, a recuperare la fiducia del suo tecnico e a insidiare la titolarità in Serie A di Mirante. Quella che esce dallo stadio di Berna, insomma, è una squadra che ancora indossa il cartello 'lavori in corsò ma che, anche grazie a questa vittoria, può tornare a respirare per provare costruire una stagione migliore di quella appena conclusa.
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